(ASI) Dopo che i terroristi sunniti filostatunitensi sono tornati a seminare guerra e distruzione in Siria la situazione nella regione mediorientale, già provata dalla strage di palestinesi messa in atto dal governo di Tel Aviv torna a farsi incandescente.
In questo contesto il presidente siriano Bashar al-Assad e il suo omologo iraniano, Masoud Pezeshkian, hanno tenuto una conversazione telefonica durante la quale hanno riaffermato il loro impegno alla cooperazione di fronte alla recente offensiva terroristica in Siria.Nello scambio, entrambi i leader hanno accusato gli Stati Uniti e Israele di cercare di frammentare la regione e di ridisegnarne le mappe a vantaggio dei propri interessi.
“L’escalation terroristica mira a dividere la Siria e a minarne l’indipendenza. Fa parte di un piano più ampio ideato dagli Stati Uniti e dal regime sionista per alterare la stabilità della nostra regione”, ha detto al-Assad, che ha ringraziato l’Iran per il sostegno mostrato in questi anni nella lotta al terrorismo che ha colpito il suo paese.
Da parte sua, Pezeshkian ha sottolineato l'importanza dell'unità regionale di fronte alle minacce esterne: “Preservare la sovranità della Siria è fondamentale per garantire la stabilità del Medio Oriente. L’Iran è pronto a fornire tutta l’assistenza necessaria per sconfiggere il terrorismo e contrastare le cospirazioni sioniste”.
Il dialogo tra i leader è coinciso con l'arrivo a Damasco del ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abás Araqchi, alla guida di una delegazione diplomatica. Durante la sua visita, Araqchi ha sottolineato il “fermo sostegno” di Teheran al governo siriano e ha condannato la recente offensiva terroristica guidata da gruppi estremisti come Hayat Tahrir al-Sham (Hts). Secondo il diplomatico iraniano, questi attacchi fanno parte di uno sforzo coordinato per destabilizzare la regione e servire gli interessi del regime israeliano.
“Il nemico usa i gruppi terroristici come strumenti per seminare insicurezza e discordia. La Siria, come in passato, riuscirà a superare queste cospirazioni con la forza del suo popolo e del suo esercito”, ha dichiarato Araqchi prima di iniziare gli incontri con le autorità siriane.
Negli ultimi giorni, l’esercito siriano ha dovuto affrontare un’offensiva a sorpresa ad Aleppo e Idlib, uccidendo circa mille combattenti, secondo quanto riferito dalla televisione di stato siriana. Questa ripresa dell’attività terroristica ha generato preoccupazione in tutta la regione, mobilitando risposte diplomatiche e militari per fermarne l’avanzata.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia