(ASI) Almeno sette navi russe, sanzionate dagli Stati Uniti per i loro collegamenti con compagnie di navigazione nel trasporto di armi per conto del governo di Mosca, hanno attraccato in India nel corso dell’ultimo mese, evidenziando le falle dell’amministrazione Biden a far rispettare le sanzioni imposte a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina a febbraio.
Da un’analisi del traffico marittimo di oltre 100 navi russe sanzionate dagli Stati Uniti, emerge che due navi mercantili sanzionate, l’Adler e l’Ascalon, precedentemente coinvolte nella consegna di una spedizione di missili terra-aria S-400 dalla Russia alla Cina nel 2018, stanno operando ancora, con nomi diversi (indagine Meduza). Un’altra nave, la Maia, ha fatto scalo nel porto di Kochi, trasportando attrezzature militari. I rapporti dell’India con le navi russe sanzionate però non rappresentano una violazione diretta delle sanzioni statunitensi, considerando che queste impediscono solo ai cittadini e alle aziende statunitensi di trattare con società russe inserite nella lista nera. Il continuo commercio dell’India con la Russia ha messo in difficoltà l’amministrazione Biden e i rapporti con Delhi, tanto che il vice consigliere per l’economia internazionale Daleep Singh, ha avvertito durante un viaggio istituzionale in India che ci sarebbero state conseguenze per i paesi che avrebbero cercato di aggirare le sanzioni statunitensi e supportare la Russia, con il consolato statunitense a Mumbai che ha scritto all’autorità portuale della città a giugno, chiedendole di bloccare l’ingresso alle navi russe (Foreign policy online, 03/08/2022).
Nuova Delhi si è sempre astenuta dal voto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sull’attacco all’Ucraina, mantenendo a lungo una posizione di autonomia strategica. Circa l’85% dell’equipaggiamento militare indiano è di origine russa o sovietica e il paese si è appoggiato a Mosca per l’approvvigionamento e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia, tra cui difesa aerea, missili supersonici e tecnologie navali. Sebbene l’Europa e gli Stati Uniti abbiano cercato di rallentare le proprie dipendenze energetiche dalla Russia nel tentativo di interrompere uno dei flussi di entrate più redditizi del Cremlino, le importazioni indiane di petrolio russo sono aumentate di quasi il 300%, tra gennaio e aprile di quest’anno, con le importazioni di carbone in aumento del 345% nello stesso periodo. Secondo l’analisi degli scali verso i porti asiatici effettuati da navi battenti bandiera russa tra marzo e luglio di quest’anno (Marinetraffic.com), è palese l’eccezione dell’India, che ha visto un aumento di quasi quattro volte il traffico proveniente dalle coste russe.
Emilio Cassese - Agenzia Stampa Italia