(ASI) La telefonata, tanto attesa, è finalmente avvenuta. Sono stati dissipati così i numerosi dubbi inerenti ai motivi di un ritardo ritenuto inaccettabile e sotto certi aspetti allarmante.
La partnership è stata dunque pienamente ristabilita, tornando a essere forte, al pari dell’acciaio, come quella esistente durante la guida del tycoon Donald Trump, sconfitto alle elezioni del 3 novembre 2020. Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha ricevuto dunque la chiamata dal presidente americano, Joe Biden, per la prima volta da quando si è insediato alla Casa Bianca lo scorso 20 gennaio. La notizia è stata riferita dall'account ufficiale, su Twitter, del numero uno di Gerusalemme. La conversazione è stata definita, dalla fonte, “calorosa ed amichevole”. Ha avuto, è possibile leggere ancora nel profilo, una durata di circa 60 minuti. I leader hanno ricordato i rapporti personali, sviluppati negli anni, ribadendo l’impegno reciproco a lavorare insieme per rafforzare ulteriormente l'alleanza, già molto forte, tra le due nazioni. Hanno discusso, in particolare, dei “ futuri passi in avanti degli accordi pace” (con i territori palestinesi ndr), della minaccia iraniana in seguito all’abbandono dell’ intesa sul nucleare sottoscritta da Teheran con alcuni componenti della comunità internazionale e delle sfide imminenti che incombono sulla regione. Le questioni saranno oggetto, a causa della delicatezza da cui sono caratterizzate, di ulteriori approfondimenti nel prossimo futuro. C’è stato anche lo spazio per affrontare il tema riguardante l’emergenza legata al Coronavirus e le sue gravi conseguenze a livello planetario. La guida dello Stato ebraico ha ricevuto i complimenti, dall' interlocutore, in merito alla sua leadership che ha garantito l’efficacia degli sforzi compiuti nella lotta contro il Covid. “Una buona conversazione”, ha commentato, con soddisfazione davanti ai giornalisti, il neo eletto nella residenza di Pennsylvania Avenue 1600 a Washington.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia