(ASI) Continuano gli scontri in Libia. L’Associazione dei Medici Stranieri in Italia ha lanciato l’allarme riferendo che è salito, dal 4 marzo scorso, a 100 il numero dei morti, tra cui 28 bambini.
Tale realtà ha specificato che sono 500 invece i feriti rimasti coinvolti nelle ostilità. Le truppe del generale Kalifa Haftar hanno conquistato, intanto nella notte, la località di El Azizia a 50 chilometri da Tripoli. Proseguono, nel frattempo, le operazioni militari a Suani, a 25 chilometri dalla capitale. Il governo di unità nazionale, che ha sede in quest'ultima e viene riconosciuto dalla comunità internazionale, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di agire per fermare l’offensiva delle truppe nemiche. Esse, secondo il quotidiano La Repubblica, avrebbero avuto il via libera ad agire da parte della Francia, che ha posto il veto ad una dichiarazione europea che chiedeva, solo alla loro guida, di cessare le operazioni belliche. Non è bastata la smentita dell’Eliseo, che ha affermato di essere contrario alla guerra, per fermare la polemica. Il capo del Viminale e vicepremier, Matteo Salvini, ha ribadito infatti, in un’intervista rilasciata oggi al Gr1, che “è evidente che c’è chi ha interesse a destabilizzare l’area e l’ha già fatto in passato per interessi economici e non per i diritti umani”. Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha sottolineato, dalle colonne del “Corriere della Sera”, il no dell’Italia ad un ipotetico intervento militare in loco. “Siamo vigili – ha aggiunto la responsabile del dicastero – nel monitorare la sicurezza delle nostre aziende” e nel “coordinare i nostri uomini a Misurata”. L’Italia desidera avere un ruolo di “facilitatore per il processo di stabilizzazione e di pacificazione dell’intero territorio. E’ la ragione per cui, pur dialogando con tutti, ovviamente sosteniamo quella che è l’azione delle Nazioni Unite”, ha spiegato da Bari Giuseppe Conte. “Voi volete la polemica politica – ha aggiunto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda sull’eventuale apertura dei porti della penisola – se ci sarà una crisi umanitaria l’Italia saprà affrontarla”. Ha evidenziato inoltre, in un’intervista al “Fatto Quotidiano”, che la stabilità libica è nell’interesse anche di Parigi e di Washington. La Casa Bianca punta così ad evitare, a suo avviso, un rafforzamento del terrorismo e dell’ influenza russa nell'area in questione (Mosca è sospettata, insieme a Parigi, di sostenere le truppe di Haftar ndr). Il leader di palazzo Chigi ha attivato da ieri un Gabinetto di crisi, in riunione permanente, che durerà fino alla cessazione dell’emergenza. L’iniziativa – hanno riferito fonti vicine all’esecutivo - è volta ad una gestione coordinata di quanto sta accadendo.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia