(ASI) Il muro voluto dagli Usa al confine con il Messico e un muro contro tutta l’America indio latina. Lo ha detto il presidente venezuelano Nicolas Maduro parlando ieri nel corso della manifestazione anti imperialista tenutasi a Caracas.
Nel suo intervento il primo mandatario venezuelano ha anche ribadito il sostegno al popolo musulmano colpito dalle misure del neopresidente statunitense Donald Trump. “Noi – ha detto Maduro – siamo contro la costruzione di quel muro che non è contro il Messico ma è contro l'America Latina e i Caraibi e contro tutto il nostro popolo”.
Secondo il presidente venezuelano l’obiettivo dall’amministrazione statunitense è la creazione di una divisione tra il nord e il sud dell'America Latina, definendo la decisione di Trump “una provocazione”.
“Il Venezuela – ha aggiunto – alza la voce per difendere i popoli musulmani di tutto il mondo che hanno diritto al rispetto ed alla possibilità di migrare, noi siamo contro le persecuzione contro gli islamici. I musulmani non sono terroristi. I terroristi sono stati creati dalla Cia”.
Per quanto attiene i rapporti tra il Venezuela e gli Stati Uniti, ha detto che è disposto a mantenere un buon rapporto con il suo omologo statunitense esortandolo a non continuare le politiche dei suoi predecessori. “Speriamo – ha auspicato Maduro - che un raggio di luce raggiunge la Casa Bianca, e che Trump voglia rivedere la politica interventista di George Bush e Barack Obama contro il Venezuela”.
La barriera tra Usa e Messico detta anche muro messicano o muro di Tijuana, è una barriera di sicurezza costruita lungo il confine tra i due paesi. La sua costruzione ha avuto inizio nel 1990 durante la presidenza George Bush quando la polizia di frontiera elaborò allora la strategia “Prevenzione attraverso la Deterrenza”, in base a cui, tra le altre cose, iniziò a costruire recinzioni e ostacoli sul confine, in particolare nell'area di San Diego. Il primo tratto, di 14 miglia (22,5 km), fu completato nel 1993.
Nel 1994 durante la presidenza di Bill Clinton la barriera fu sviluppata ulteriormente. L'iniziativa più evidente fu quella di aggiungere una presenza fissa di forze di polizia al confine.
La barriera è fatta di lamiera metallica sagomata, alta dai due ai quattro metri, e si snoda per chilometri lungo la frontiera tra Tijuana e San Diego. Il muro è dotato di illuminazione ad altissima intensità, di una rete di sensori elettronici e di strumentazione per la visione notturna, connessi via radio alla polizia di frontiera statunitense, oltre ad un sistema di vigilanza permanente effettuato con veicoli ed elicotteri armati.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia