(ASI) Aria di rinnovamento quella che si respira da breve tempo nel piccolo comune in provincia di Vibo Valentia, che si presenta come il più giovane della regione, data l’età media di 35,4 anni.
Giovane comunità appunto, nella quale, da qualche anno, spicca la presenza di un giovane studente con forte senso civico e attaccamento territoriale: Fabio Signoretta. Sin dall’ incipit dell’età adolescenziale, il giovane, presenta impegno e dedizione alla rivalutazione del piccolo borgo vibonese, avviando, con un percorso cultural ideologico, un principio di metamorfosi reale e concreto. Il ragazzo, studente presso il corso di laurea in scienze dell’amministrazione all’Università della Calabria, dalle elezioni comunali del 31 maggio scorso, con merito e imponenza di preferenze, siede tra i banchi dell’edificio di piazza Italia, come consigliere della minoranza. Una passione politica che pare segui una linea nitida, con gesti forti tramite i quali il ragazzo, suona la carica tra le varie componenti partitiche locali; lo stesso, infatti, decide di rinunciare all’indennità economica previstagli da decreto costituzionale per il ruolo che ricopre, proponendo in sede di amministrazione, di devolvere questi fondi a favore degli Studenti (che ha rappresentato come coordinatore provinciale ai tempi del liceo), firmando in prima persona la rinuncia. Gesto inusuale, umile, concreto, vero, che il giovane compie immedesimandosi in una fetta di popolazione che soffre la crisi economica nazionale e conseguenzialmente la mancanza di un’ideologia politica nella quale rispecchiarsi e tutelarsi. L’ultimo tassello, in ordine temporale, che Signoretta propone di apportare, in sede di consiglio, prende forma nel “bilancio partecipato”, ovvero un modo per coniare una lealtà amministrativa che vada di pari passo con la conoscenza del bilancio pubblico da parte della cittadinanza. «L’unico obiettivo che mi percorre», dichiara l’attivista politico, «è il raggiungimento di una stabilità da ricercare e perseguire nella cultura e nella figura dei giovani che come me si impegnano nel sociale». Il diciannovenne allora, sembra abbia le idee chiare, definendo questo impegno politico teso alla promozione culturale, come “un solido punto cardine intorno al quale costruire la propria esistenza”.
Alain Adalberto Piperno
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