(ASI) I dati diffusi oggi dall’ISTAT confermano il significativo recupero fatto registrare dall’economia italiana nel 2021 e rappresentano uno stimolo a proseguire nell’impegno per aumentare la resilienza, la sostenibilità e l’inclusività del sistema economico.
Dopo la caduta del 9% subìta nel 2020, l’anno scorso il PIL è cresciuto del 6,6% in termini reali. Dal lato della finanza pubblica, il deficit della Pubblica amministrazione è migliorato al 7,2% del PIL (dal 9,6% del 2020) e il rapporto debito/PIL è calato al 150,4% del PIL, dal picco del 155,3% raggiunto nel 2020.
Si tratta di risultati nettamente migliori rispetto alle previsioni ufficiali e alle valutazioni delle istituzioni internazionali e degli analisti di mercato. Essi sono stati resi possibili dal dinamismo del sistema produttivo, dall’efficace gestione della crisi sanitaria e da una politica economica che, nel rendere disponibili notevoli risorse a sostegno di famiglie e imprese e al contenimento degli effetti del rincaro dei costi dell’energia, è riuscita a mantenere un’attenta gestione della spesa pubblica.
Il rincaro dell’energia e la guerra in Ucraina renderanno più incerto e complesso il quadro congiunturale e le prospettive economiche, ma i dati odierni rappresentano una solida base su cui lavorare per assicurare la continuità della ripresa, l’espansione dell’occupazione e il miglioramento dei conti e della finanza pubblica. Si rileva che i dati odierni sul fabbisogno di cassa del settore statale per i primi due mesi dell’anno mostrano un miglioramento di 9,1 miliardi rispetto al primo bimestre del 2021.