(ASI) Francoforte- A circa ventiquattro ore dal bilaterale fra Paolo Gentiloni ed Angela Merkel a Berlino, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha tenuto la consueta conferenza stampa con tutte le novità della politica economica europea.
Merkel e Gentiloni avevano trovato un'intesa sulla derubricazione del caso Fiat Chrysler e sull'archiviazione dell'austerity. Ora Draghi ha sollevato nuove polemiche nei vertici tedeschi.
«I tassi d'interesse rimarranno invariati e proseguiremo con il quantitative easing fino a quando il tasso di inflazione non raggiungerà il valore ideale del 2%» ha detto il presidente della Bce. Queste dichiarazioni non sono piaciute a Wolfgang Schaeuble, il ministro delle finanze tedesco che ha sollevato l'ennesima polemica con le scelte di Draghi.
Schaeuble ha ammesso che «la Bce sta facendo un buon lavoro», ma ha anche detto che «l'incremento dell'inflazione in Germania fino al 2% può generare problemi politici».
Mario Draghi rimarrà invece sulla sua linea: «E' troppo presto per riconoscere le reazioni dei mercati all'effetto "Clean Brexit" promesso dal Primo Ministro Teresa May o all'insediamento di Donald Trump alla casa Bianca il 20 gennaio».
Draghi per ora ha evidenziato che le prospettive della crescita sono modeste. Parlando di troppi «fattori globali complessi», il presidente delle banche europee non è apparso troppo sorpreso.
«Come la ripresa si consoliderà, anche i tassi saliranno senza interventi esterni, ma occorre essere pazienti» ha concluso.
Nei prossimi mesi le borse europee dovranno continuare ad aspettarsi un quantitative easing, l'immissione di liquidità nel mercato, di 80 miliardi fino a marzo, per poi scendere a 60 fino alla fine del 2017. Non è detto però che queste misure terminino nel 2018 se non saranno raggiunti in tempo gli obiettivi fissati.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia