(ASI) All'indomani del Natale l'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stilato un primissimo bilancio delle spese effettuate dagli italiani per i regali natalizi, reinterrogando il proprio campione e rielaborando tutti i dati pervenutici, dati che sono molto differenziati per aree territoriali e che saranno resi più compiutamente nei prossimi giorni.
Purtroppo non confermiamo l'enfasi con cui sono stati enunciate spese in netto aumento rispetto al 2014, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia dove la desertificazione produttiva la fa da padrone.
Ancora troppo elevata la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, la cassa integrazione ed a cui si aggiunge il fenomeno negativo dello slittamento con cui molte piccole e piccolissime imprese hanno erogato la tredicesima mensilità a causa di crisi del mercato e di relativa liquidità.
E' emerso quindi un Natale all'insegna della estrema prudenza e della sobrietà. A dispetto di quanto rilevato dalle primissime previsioni dell'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che registravano una lieve crescita dei consumi relativi alle spese per i regali, vi è stata una inversione di tendenza dopo le tragiche vicende di Parigi.
Il consuntivo attuale registra, secondo le previsioni, una situazione pressoché immutata rispetto allo scorso anno: le spese esclusivamente per i regali di Natale sono scese del -1,6% rispetto allo scorso anno (percentuale fortemente condizionata dalla contrazione relativa al settore del turismo. Una convergenza realizzata tra tenuta di acquisti dei beni di mercato e una forte contrazione di servizi e beni turistici).
La spesa che ogni famiglia ha messo in campo quest'anno quindi è stata di circa 123,68 Euro, pari ad un giro di affari di circa 3,09 miliardi di Euro. La tendenza rilevata registra una "chiusura su sé stesse" delle famiglie, che sono state più in casa, cercando sicurezza e rifugio tra gli affetti familiari, provocando così una forte caduta di presenze in ristoranti e pizzerie.
Per questo, analizzando i singoli settori di mercato, emerge che il settore alimentare è quello che ha conosciuto la crescita maggiore, dovuto anche a regali enogastronomici considerati di grande utilità: +3,6%.
Il settore del turismo, invece, è quello come abbiamo già affermato, che ha risentito la crisi peggiore: -14,7%.
Gli altri settori, invece, hanno galleggiato su percentuali prossime allo zero.
Per una vera ripresa sarebbe necessario, come sosteniamo da molto tempo, agire concretamente sulla domanda interna, creando nuova occupazione e, quindi, nuovi redditi ed eliminando l'assistenza che le famiglie fanno a figli e nipoti disoccupati.
Andamento della spesa delle famiglie. Esclusivamente per i regali di Natale 2015
Editoria 0,3%
Elettronica di consumo 0,6%
Abbigliamento e calzature -0,4%
Mobili, arredamento per la casa, elettrodomestici -2,9%
Profumeria e cura della persona 0,1%
Giocattoli 0,4%
Alimentazione 3,7%
Turismo -14,7%
TOTALE GENERALE -1,6