(ASI) “Farò in modo che i tempi di approvazione della legge sullo spettacolo dal vivo siano sempre più veloci” parola del ministro alla cultura Lorenzo Ornaghi, che ha concluso il convegno “La cultura è sviluppo, la cultura è progresso: una legge per lo spettacolo dal vivo come opportunità di crescita economica e sociale”, che si è tenuto giovedì 15 marzo, presso l’Aula Magna dell’Università “LUISS Guido Carli”.
Il convegno strutturato in tre sessioni: una prima relativa alle Istituzioni della cultura e presieduto dalla prima firmataria della legge Gabriella Carlucci; la seconda dove si è studiato l’impatto economico della legge, dove tra i numerosi interventi meritano di essere menzionati quello dell’avvocato Giorgio Assumma che ha ricordato che da più di trent’anni si parla di una riforma dello spettacolo, anche se questa volta potrebbe essere quella buona. In questa parte si è data anche voce a un giovane musicista Alessandro Dolci, diplomato del master Luiss of music, che ha presentato una relazione, coordinata dal professor Paolo Boccardelli sui possibili benefici economici che si otterrebbero investendo sulla cultura. Una legge, dunque, molto aperta ai giovani che, come ha affermato la Carlucci, ha dato anche a un giovanissimo giurista esperto di spettacolo, Daniele Corvi, di scrivere la prima nozione di lavoratori dello spettacolo riportato nell’articolo 1 della legge.
Nella terza sessione hanno preso parola alcuni personaggi dello spettacolo di rilievo come Giulio Scarpati, che ha sottolineato la situazione di disagio proprio dei lavoratori dello spettacolo e di Carla Fracci che, dichiarandosi ottimista, ha mandato il suo augurio al ministro Ornaghi affinché questa storica legge vada a buon fine.
Ancora il mondo dello spettacolo non ha capito la portata di questa legge approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, come ricordato dall’onorevole Pierferdinando Casini, dal momento che lavoratori dello spettacolo hanno lamentato con toni forti il loro disagio lavorativo.
In effetti, ci sarà bisogno di un intervento sul welfare (che è stato per ora eliminato visto l’eccessivo onere economico già di 10 milioni di euro) ma paletti fondamentali per la nuova industria dello spettacolo sono stati posti come:
1) la riorganizzazione del sistema dello spettacolo dal vivo e del finanziamento statale, con apertura ai privati;
2) far crescere aree del paese meno servite da un punto di vista dello spettacolo
3) apertura ai giovani talenti;
4) l’assimilazioni delle attività dello spettacolo alle piccole e medie imprese; usufruendo così delle agevolazioni previste da questo settore.
Grandi passi avanti sono stati fatti e questo convegno è il primo tentativo di quell’ultima fase che potrebbe far sì che nasca la prima legge sullo spettacolo dal vivo, che porterebbe, dunque, la cultura e lo spettacolo, ferma a livello legislativo al 1947, finalmente in Europa e nel 2012.