“L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando”
(HUBERT REEVES)
(ASI) Le origini dell’altopiano della Sila sono da ricondurre ad epoca ben più remota di quella dell’orogenesi appenninica. In effetti il paesaggio silano è la risultante del particolare ambiente fisico sul quale si adatta una fauna diversificata, una complessa vegetazione e una presenza umana moderata. I paesaggi vanno da quello montano a quello collinare e pianeggiante e nella sua vastità si possono incontrare borghi che raccontano ancora oggi usi, costumi e tradizioni d’altri tempi o luoghi incantati dove puoi sentire i tuoi respiri tanto è assordante il silenzio, luoghi magici di fronte ai quali provi rispetto e ammirazione.
Uno di questi luoghi si trova precisamente a Spezzano della Sila in provincia di Cosenza. Sto parlando del sito Fai – Fondo Ambiente Italiano- chiamato i Giganti della Sila, un bosco monumentale dove si conservano alberi secolari dal tronco largo 2 metri e che possono raggiungere un’altezza di più di 40 metri. Sono alberi piantati qualche centinaio di anni fa dai baroni Mollo, proprietari del vicino Casino, donati nel 2014 dalla famiglia al Fai. In realtà, da uno studio approfondito portato avanti dal prof. Orazio Ciancio, emerge che le 56 piante di oltre 1000 metri cubi sembra abbiano circa 500 anni d’età.
Si tratta di pini larici e di aceri montani che a volte presentano ampie spaccature alla base del tronco fatte per estrarre la pece e che possono ospitare al loro interno più persone. Osservandoli dal basso si prova una sensazione di vertigine tanto le loro chiome svettano alte e impediscono di vedere il cielo! Il sottobosco è ricco di felci e l’aria è pulita. Proprio qui ho provato a cimentarmi nella disciplina del forest bathing o Immersione forestale abbracciando i fusti maestosi e ritrovando il contatto con la Natura. Rinomati sono i benefici sulla salute psicofisica umana frequentando ambienti forestali maturi e ricchi di biodiversità: riduzione dello stress grazie ai Terpeni prodotti dalle piante, aumento della funzione immunitaria ed incremento dell’attività del sistema nervoso parasimpatico deputato al riposo e digestione. Insomma, un vero bagno di benessere!
Non lontano da qui si può visitare il lago Cecìta, lago artificiale realizzato per la produzione di energia elettrica negli anni Cinquanta sbarrando con una diga il fiume Mucone. Questo lago custodisce un importante patrimonio archeologico venuto alla luce alla fine del XX secolo col ritrovamento di testimonianze antichissime che risalgono fino al periodo dell’uomo di Neanderthal.
Vicino al lago è visitabile il Centro Visitatori del Cupone gestito dal Corpo Forestale dello Stato. All’interno del centro si trovano: un orto botanico, un giardino geologico, sentieri di diversa difficoltà, Museo del Centro Natura e Museo dell’albero con sezioni di tronchi e semi, attrezzi resinazione e pannelli.
Un’esperienza unica da vivere con stupore e rispetto…vi aspettiamo sulla Sila!
Donatella Arezzini per Agenzia Stampa Italia