Si tratta del racconto della cattura degli abitanti di un intero palazzo. Una microstoria con una forte valenza narrativa e letteraria che illumina particolari inediti su come e da chi venisse promossa e organizzata la persecuzione antisemita. Ad arrestare furono soprattutto i fascisti, le bande autonome direttamente dipendenti da Kappler, mosse dall'avidità della taglia, guidate dalle delazioni delle spie. Anna Foa dipinge magistralmente la Roma di quei mesi dove regnava il caos, bombardata, percorsa da rastrellamenti, funestata dalla strage delle Fosse Ardeatine. E vi inserisce la vita di donne e uomini della porta accanto: le bassezze abissali, le meschinità, i conformismi dei persecutori, ma anche i piccoli o grandi eroismi dei perseguitati e di chi li aiuta. Il ghetto è il teatro del dramma di questa caccia infinita, un teatro che attira come una calamita abitanti e cacciatori che conoscono benissimo le loro prede. E sanno come e dove catturarle, inesorabilmente.
Anna Foa discende da una delle famiglie ebraiche che più si sono distinte per impegno civile e politico nell'antifascismo e nella Resistenza. Insegna Storia Moderna all'Università la Sapienza di Roma ed è autrice di numerosi saggi. Fra questi: “Ebrei in Europa. Dalla Peste Nera all'emancipazione XIV - XIX secolo” (ultima edizione del 2013, Laterza), Diaspora. “Storia degli ebrei nel Novecento (Laterza 2011), Giordano Bruno (il Mulino 2002)”.
Il libro verrà presentato dall’autrice Anna Foa a Perugia giovedì 7 novembre, alle ore 16, a Perugia alla Sala dei Notari