Fino al prossimo 27 febbraio sarà possibile ammirare a Roma la mostra Teotihuacan, la città degli Dei al Palazzo delle esposizioni. Per la prima volta sono infatti esposti nel nostro Paese oltre 400 oggetti straordinari risalenti ad una delle più importanti e enigmatiche civiltà dell’epoca precolombiana.
Per cercare di capire meglio la vita, la religione e la cultura di questa città, la cui epoca si svolse tra il 100 a.C. ed il 650 d.C., i visitatori potranno ammirare sculture monumentali, vasi ornamentali e varie pitture.
Per dar maggior risalto all’evento, organizzato dall’Istituto nacional de antropologia e historia, per la prima volta sono stati fatti uscire fuori dai confini messicani reperti provenienti dal più importante museo di Città del Messico di Antropologia e dal museo Anahuacalli, nato dalla collezione privata del celebre artista messicano Diego Rivera.
La mostra è suddivisa in 7 diverse sezioni.
All’ingresso si è accolti dal Giaguaro di Xalla, una scultura policroma di recente scoperta, quindi inizia il percorso vero e proprio dell’esposizione.
Si parte infatti con una sezione dedicata alla struttura urbanistica e artistica della città, con modelli, sculture, fregi e pitture murali. Nella seconda sezione si trovano invece gioielli, sculture in pietra e vasi inerenti i temi della politica, dell’economia e della guerra.
Il sacrificio è invece l’argomento della terza sezione dove sono in mostra oggetti provenienti dalle sepolture sacrificali del Tempio del Serpente piumato e dagli scavi nella Piramide della Luna.
La sezione successiva è quella dedicata alla religione ed ospita sculture e raffigurazioni delle principali divinità cittadine come il Dio della Pioggia o quello del Fuoco.
Quinta e sesta sezione sono invece dedicate alla vita quotidiana e dell’artigianato, mentre la settima ed ultima e dedicata alle relazioni tra Teotihuacan e le altre regioni dell’area mesoamericana.
Una mostra sicuramente da non perdere per cercare di capire una civiltà di cui si è sempre parlato poco e che invece meriterebbe ben altra attenzione.
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