(ASI) Perugia – Tra campioni ci si riconosce al primo sguardo. Immaginiamo sia stata questa la sensazione che ha percorso le vene del nostro Jack Sintini e di Beppe “Lo zio” Bergomi la prima volta che si sono incontrati. Fra campioni ci si riconosce appunto, e quando nel sangue scorre l’idea di essere un certo tipo di persona, prima ancora che di giocatore, e quindi essere un esempio per chi guarda, il passo per diventare una squadra è ancora più breve.
Ed è così che l’Associazione Giacomo Sintini può vantare un nuovo compagno d’avventura, un difensore campione del mondo. Giuseppe, per tutti Beppe, lo zio Bergomi.
Ieri, in un’affollata presentazione del suo romanzo di formazione “Bella Zio” che si è tenuta al Centro d’intrattenimento Gherlinda di Corciano (Perugia) con la collaborazione di Randstad, è stata sancita questa nuova unione fra il nostro campione di pallavolo e il mitico difensore e capitano dell’Inter e della Nazionale. Per volontà di Bergomi e dei co-autori Andrea Vitali e Samuele Robbioni, infatti, il ricavato dell’acquisto di ieri del volume edito da Mondadori, sarà devoluto all’Associazione Giacomo Sintini per il progetto che ogni anno esaudisce i desideri di Natale dei bambini in cura presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. “Non potrei essere più felice per questo regalo che Beppe ci ha fatto. La sua fiducia nei nostri confronti è stata spontanea e gliene sarò sempre grato” – commenta Sintini a margine della presentazione.
Come già succede con la presentazione del libro che racconta la storia di Jack, “Forza e Coraggio”, anche il racconto della carriera di Bergomi, dagli inizi fino alla vittoria del Mundial nel 1982, è un’occasione per diffondere e portare valore: “Oltre a raccontare belle storie che possano appassionare anche i ragazzi più giovani - spiga Sintini -, vogliamo legare alla beneficenza un messaggio culturale molto preciso. Vogliamo poter raccontare ai ragazzi che chiunque, anche quelli che oggi loro considerano eroi infallibili e di successo, possono aver affrontato dei momenti di difficoltà, personale e professionale, ma dai quali si sono saputi risollevare”.
Il garbo, l’educazione e la voglia di lavorare, ma anche di divertirsi perché il calcio è essenzialmente un gioco, sono stati i pilastri della carriera di Bergomi che, pur avendo perso il papà molto giovane, ha trovato nella famiglia il nucleo da quale ripartire fino a scalare le più alte vette del calcio italiano che oggi racconta dietro un microfono come commentatore televisivo. Questi elementi hanno talmente appassionato il romanziere Andrea Vitali e lo psicologo sportivo Samuele Robbioni che hanno scritto per e con Bergomi “Bella Zio”, che non è un’autobiografia ma un romanzo di formazione dal quale tutti possono imparare una lezione fondamentale: c’è sempre tempo per migliorare.