(ASI) Umeed Ali è un poeta Pakistano che vive a Perugia ma che respira l’aria del mondo a 365 gradi. Ha viaggiato e visto terre lontane, a partire dalla sua culla d’origine.
Un uomo intriso di valori universali che fa del canto della bellezza la sua sostanza poetica che stilla dal Cuore.
In Bilancio interiore, piccola opera edita da Morlacchi Editore (euro 10) scritta in italiano con traduzione in inglese, Umeed Ali apre il suo vissuto al mondo per dire che la sua appartenenza
va oltre, va al di là della ragione.
Un uomo sofferto, piegato dagli strepitanti conflitti della sua terra, dalle immancabili debolezze del paese d’accoglienza, l’Italia, in cui vive da anni fagocitando la vita di ogni giorno con estremo impegno, con struggente operosità.
E’ un poeta che insegna la vita e il quotidiano, la somma delle esperienze che si intersecano ripetutamente e repentinamente e, attraverso la sua visione creativa sganciata da parossismi
formali, riesce a sublimarsi con perfezione.
E’ un poeta dell’amore contrastato ma vissuto, cerca gli sguardi dell’anima donando un volto specifico al femminile: dall’idilliaca metà e meta che incontra in ogni donna della sua vita, può scaturirne un fluire di sillabe incantevoli o acerbe, come l’Amore.. ‘il profumo della tua mano
possa cambiare il mio destino’.
I suoi versi sono apolidi per vocazione, perché il cuore appartiene a tutti nella terra di Nessuno
e ogni uomo può riconoscersi negli aneliti che sgorgano dalla sua poesia.. ‘quando arrivo vicino
alla meta rimane ancora da camminare’ .
Un manto di ebrezza e di purezza incantatrice, di semplicità e di affanno nel quieto vivere che a volte, al volgere del giorno giunge al tramonto con fervente speranza..‘ ma quando qualcuno
mi dice come va io dico sempre : grazie a Dio’.
Temi difficili e inquietanti pure, come quelli della difficile situazione politica e dove il sociale
trova barriere a volte insuperabili.. ‘ sto svendendo la mia vita in una società triste dove il sole
non ha colore’. E’ proprio qui che la sua poesia diventa concretezza ed esperienza in cui la materialità si scontra con l’essenza, con la condizione spirituale, portando nuovi orizzonti di risposte.. ‘ la mia natura è pura sensibilità’.
Un cantico dei cantici terreno, scritto da un uomo simile a tanti altri ma che la Poesia eleva a “singolarità”, il tutto elegantemente narrato in 48 componimenti preziosi e suggestivi,
di Bilancio interiore.
L’animo umano è terra di conflitti, la sua terra pure, il Pakistan, che gli ha insegnato la discorsività delle varie lingue d’origine (Urdu, Saraiki e Punjabi) in cui ha fermentato la sua iniziale scrittura, divenuta radicale e altisonante con l’uso dell’italiano e, come un amalgama di alchimie descrittive, ha potuto annientare ogni acre dissolvenza del mondo esterno.. ‘ ma quando finiscono queste lontananze di lingua e colore, siamo tutti vicinissimi ’.
Poeta acclamato che ha contraddistinto la sua esperienza di scrittore dando suggello nel 1989 ad importanti incontri come quello con l’ex ministro Bhutto, presso l’ambasciata pakistana a Roma. Meravigliose liriche e istantanee d’amore, sembrano le sue fotografiche percezioni della vita, del mondo, dell’animo altrui. Di questa grande varietà di esperienze, Umeed Ali ne traccia un bilancio che dall’universale si irradia nella sua coscienza: è così che diventa un bilancio interiore unico e irripetibile, perché unica e irripetibile è la sua esperienza di uomo, di uomo-poeta che può insegnare cosa sia l’Amore, cosa sia la Speranza…
I conflitti umani mai cesseranno, ma resterà immortale la sapiente bellezza dei suoi versi,
almeno in chi potrà addentrarsi in questo autorevole libretto di poesie incantatrici, redentive.
Dove la poesia va, la poesia ritorna….
Sarah Minciotti - Agenzia Stampa Italia.