Come noto la proposta risalente ad ottobre del 2011 riguardava le miniere di Gran –Hornu,Bois du Luc, Bois du Cazier e Blegny-Mine. Tra queste Bois du Cazier che, è bene ricordarlo, doveva diventare un supermercato - un rischio sventato per l’ostinata opposizione di ex minatori - e testimonia un pezzo di storia di emigrazione italiana molto importante.
Infatti l’8 agosto 1956, in seguito ad un incendio, vi persero la vita 262 minatori di 12 nazionalità, tra cui 136 italiani (60 abruzzesi, e Manoppello in provincia di Pescara con il più alto numero di morti, cioè 22).
Ma è bene ricordare in questa occasione anche il dramma delle migliaia di ex minatori in Belgio, colpiti dalla silicosi, una malattia a lenta evoluzione che aggredisce subdolamente,lacera i polmoni, compromette irrimediabilmente la funzione cardiorespiratoria, che porta ad una morte lenta, tra sofferenze atroci. Sono morti meno noti, come scritto nel libro del 2006, di Daniele Rossini, dirigente Patronato Acli del Belgio, appartenenti a “L’Altra Marcinelle: dalle grandi tragedie sul lavoro alla lunga catena di vittime della silicosi”.
Ecco perché non possiamo e dobbiamo dimenticare anche l’Altra “Marcinelle” nei giorni 7 e 8 agosto p.v., dove a Manoppello in provincia di Pescara, le Acli e l’US Acli insieme ad altre associazioni, comunità ecclesiale, Comune di Manoppello e Provincia di Pescara, si sono dati appuntamento per rendere omaggio ai caduti sul lavoro, attraverso iniziative ed attività sociali, culturali, sportive e religiose. Un appuntamento, quindi, per celebrare degnamente la “Giornata nazionale del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo”.
Tornando ai motivi del riconoscimento, appare utile sottolineare che, secondo l’Unesco, l’eredità delle miniere della Vallonia risponde perfettamente al secondo criterio di scelta dei beni da includere nel patrimonio, quello di “esibire un importante interscambio di valori umani, in un dato momento storico e all’interno di un’area culturale del mondo, tramite gli sviluppi architettonici e tecnologici, artistico monumentale, la pianificazione urbana e il design paesaggistico”.
Una delle fedeltà delle Acli - oltre alla democrazia e alla Chiesa - riguarda il Lavoro, la sua dignità e diritto di ogni Uomo . E’ questo il filo conduttore del pensiero e dell’azione delle Acli dalla sua fondazione ad oggi che le ha portate a seguire i nostri emigrati all’estero, a stare al fianco degli immigrati in Italia. Anche per questi motivi gli aclisti abruzzesi sono soddisfatti del riconoscimento dell’Unesco delle ex miniere belghe.
Info: Segreteria Regionale Acli Abruzzo - Teramo – tel. 0861.243907 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.