Al via il progetto pilota in una scuola di Grosseto: per aiutare l’inclusione dei compagni con disabilità visiva, gli studenti, supportati dall’Unicusano, realizzeranno facilitatori altamente tecnologici come QR Code, mappe 3D e segnaletica speciale: attraverso il coinvolgimento attivo si punta a una piena inclusione.
(ASI) La tecnologia al servizio degli ipovedenti per una loro piena inclusione a scuola. Ma non solo. Perché il progetto SFIDA, promosso da Heracle Lab di Unicusano in collaborazione con l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, punta al coinvolgimento di tutte le classi che, attraverso attività specifiche, aiutino i compagni con disabilità visive a vivere appieno le ore di lezione, tutti insieme.
Il progetto pilota, che poi si auspica possa essere esteso anche in altre scuole d’Italia, è stato avviato con alcune classi del liceo artistico Bianciardi di Grosseto dove gli studenti, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno ripensato gli ambienti in funzione di una maggiore inclusione dei compagni disabili: hanno così progettato loro stessi QR code orientativi, mappe 3D tattili e segnaletica per il riconoscimento delle aule.
I QR code orientativi forniscono allo studente le indicazioni necessarie per muoversi all’interno della struttura, avvertendo il soggetto dell’eventuale presenza di barriere architettoniche. Le mappe 3d tattili, realizzate sulla base delle planimetrie disegnate dagli studenti del liceo, offriranno allo studente ipovedente la possibilità di orientarsi nello spazio con l’ausilio di uno strumento consultabile attraverso il tatto. La segnaletica è stata progettata sulla base del contrasto di luminanza 7:1, valore minimo riconoscibile dallo studente, e rispetta non solo l’accessibilità ma anche l’estetica della segnaletica stessa.
In questo quadro gioca un ruolo importante l’Heracle Lab di Unicusano a cui spetta la co-progettazione dei locali e il monitoraggio della ristrutturazione degli ambienti identificati dall’Unione Italiana Ciechi. Il dipartimento di Ingegneria, tramite il laboratorio di Fisica dell’Unicusano, ha fornito il supporto tecnologico per la stampa delle mappe 3D e ha predisposto i file audio che, saranno riprodotti con la voce degli studenti una volta scansionato il QR code.
“Il fine del progetto SFIDA – spiega Luna Lembo, dottoranda in Epistemology and Neuroscience applied in education – è da considerarsi duplice: in ottica sociale l’obiettivo è rendere gli studenti consapevoli della condizione di disabilità dei compagni e sensibilizzarli sul tema della diversità per favorire l’inclusione dell’altro. In ottica educativa e didattica la presa di coscienza è funzionale alla progettazione di ambienti accessibili allo studente disabile. Si crede infatti fortemente che essere consapevoli della disabilità in termini di potenzialità e limiti della stessa sia imprescindibile per la creazione di facilitatori realmente utili per l’inclusione dello studente”.
Il progetto SFIDA, che ha vinto il Premio Nazionale Inclusione 3.0. lo scorso 1° aprile, è il primo passo per puntare ad una progettazione futura di ambienti di apprendimento inclusivi.