(ASI) Tra i medici stranieri in Italia non viene denunciato l'80% delle aggressioni subite per paura di perdere il posto e di essere tacciati di vittimismo". Lo affermano i vertici dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e il movimento internazionale interprofessionale Uniti per Unire, che esprimono solidarietà a tutti i professionisti della sanità che hanno subito aggressioni.
Negli ultimi 4 anni, rileva l'Amsi in una nota, "sono aumentate del 35% le aggressioni nei confronti di medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, dentisti e personale amministrativo e di accettazione presso le strutture sanitarie pubbliche e private. Nella maggioranza dei casi non vengono denunciate e comunicate all'esterno per vari motivi come paura di denunciare e non sentirsi protetti dalle strutture sanitarie stesse".
Infatti, prosegue l'associazione, "il 60% di quello che subiscono i professionisti italiani non viene denunciato e l'80% di quello che subiscono i professionisti di origine straniera non viene denunciato per paura di perdere il posto di lavoro". "A nome dell'Amsi e del Movimento uniti per Unire condanniamo tutti gli episodi di aggressioni in sanità. Il nostro appello al mondo politico è di passare dalle parole ai fatti", fanno sapere dal Direttivo dell’Associazione.
Foad Aodi - Agenzia Stampa Italia