(ASI) 350 metri di larghezza e 60 di altezza; 260 luci verdi a disegnare la sagoma e 270 quelle multicolori all’interno; 8 chilometri e mezzo di cavi; 35 kilowatt per accendere le luci; mille metri quadrati di superficie della stella cometa posta in cima all’albero.
Questi alcuni dei numeri dell’Albero di Natale di Gubbio, “il più grande del mondo”, acceso per il trentottesimo anno di seguito nella Città dei Ceri alla vigilia dell’Immacolata, come da tradizione. Quest’anno, ad accendere l’albero sono state le Frecce Tricolori, la Pattuglia acrobatica famosa in tutto il mondo. Un onore in passato toccato a Papi, Vescovi, Presidenti della Repubblica, Associazioni di volontariato, e personaggi dello spettacolo. L’accensione è avvenuta alle 19,20 dopo una cerimonia che forse avrebbe dovuto caratterizzarsi per una maggiore sobrietà, svoltasi in piazza Quaranta martiri, a cui hanno presenziato autorità istituzionali, civili, militari e religiose. A fare gli onori di casa, Lucio Costantini, presidente dell’associazione Alberaioli, che riunisce i volontari che ogni anno lavorano per tre mesi per allestire l’albero. La città per l’occasione è stata letteralmente invasa da turisti provenienti da ogni parte d’Italia, assiepati, insieme a tanti eugubini, per le vie del centro e nel parco del Teatro romano, da dove la visuale dell’albero è ottimale. La serata fredda, ma limpida, ha favorito l’evento. Un po’ di nebbia sulla cima del monte Ingino ha disturbato la visuale della punta dell’albero e della stella che lo sovrasta. Poco adatta all’evento e all’immagine di Gubbio e dell’Umbria come terra del silenzio è sembrata la raffica di botti e fuochi di artificio che ha accompagnato l’accensione.
Redazione Agenzia Stampa Italia