(ASI) Roma- Le ossa ritrovate, il coinvolgimento della Nunziatura vaticana e un mistero non ancora svelato dopo 35 anni. Tanto è bastato per risalire al caso di Emanuela Orlandi. La scoperta di resti di donna nel seminterrato della dependance romana, appartenente al custode della residenza diplomatica della Santa Sede, è stata subito ricollegata ai misteri del passato.
Durante i lavori di coibentazione del pavimento alcuni operai si erano imbattuti in questo scheletro, ma il caso è presto passato dalle autorità vaticane alla Procura di Roma guidata da Giuseppe Pignatone. Il collegamento a Emanuela, la ragazza di 15 anni scomparsa il 22 giugno del 1983 dopo una lezione di musica in Piazza Sant'Apollinare, è stato immediato, anche se questa non sarebbe l'unica pista. Un mese e mezzo prima di Orlandi, sempre nel 1983, si erano perse le tracce anche di un'altra ragazza sua coetanea. Di Mirella Gregori, figlia di un barista che viveva in una zona non lontana, non si è più saputo nulla.
Non solo. Sembra che nel 1965 una donna, moglie del custode della Nunziatura di allora, fosse sparita dopo un litigio con il marito. Ma in questo caso, con i lavori di ristrutturazione al pavimento svolti nei primi anni Ottanta, le sue ossa sarebbero state ritrovate, come è accaduto diversi giorni fa. Da qui l'ipotesi che il cadavere potesse essere stato messo già decomposto in quel luogo solo successivamente. Questo proverebbe l'assenza di monili, accessori e resti di vestiti che, diversamente, sarebbero stati rinvenuti insieme alle ossa.
In questo modo risultano tre piste possibili, per le quali presto arriverà la risposta della polizia scientifica, ora intenta nel lavoro di recupero delle tracce di dna rimaste nel midollo dello scheletro. L'esito degli esami dovrebbe arrivare già lunedì 5 novembre, consentendo di risalire alla data della morte e, attraverso la comparazione con il codice genetico dei parenti delle ragazze scomparse, anche all'identità.
In ogni caso la Procura indaga su omicidio e occultamento di cadavere, dopo aver raccolto tutte le informazioni e i fascicoli del Vaticano sul caso Orlandi e sui lavori di ristrutturazione realizzati all'interno del Palazzo della Nunziatura.
Pietro Orlandi, la mamma e le sorelle di Emanuela hanno chiesto di essere aggiornati momento per momento sulla vicenda. «Il Vaticano ha sempre saputo, ma non ha mai svolto le indagini, è tempo di fare chiarezza», ha detto Pietro.
«Mi solleverebbe sapere che quei resti siano di Mirella», ha detto Maria Antonietta Gregori, sorella dell'altra ragazza scomparsa. «Non voglio illudermi, ma almeno avrei un luogo dove piangere e portare un fiore».
Solo il caso Orlandi ha raccolto testimonianze e sollevato ipotesi di ogni tipo per anni. Per alcuni si era solo trattato di una violenza sessuale finita con un omicidio. Per altri le responsabilità del Vaticano sarebbero maggiori, come se la ragazza avesse visto quel che non doveva vedere. Una terza teoria la vede invece oggetto di un sequestro tenuto segreto. Per l'attentato di Papa Giovanni Paolo II e l'arresto di Ali Agca, la figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia venne coinvolta in una trattativa nella quale la Santa Sede decise di non scendere a compromessi. Una storia che ora potrebbe conoscere un punto di svolta.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia