(ASI) Il maxisequestro effettuato dai Carabinieri del NAS di Bologna di oltre 10 mila prodotti di provenienza cinese privi delle certificazioni previste dalla normativa vigente – soprattutto maschere, travestimenti e altri gadget venduti in occasione dei festeggiamenti per il Carnevale – ripropone la spinosa questione della commercializzazione di prodotti contraffatti. Il fenomeno della contraffazione è una vera e propria piaga, che si ripercuote non solo sulla nostra economia ma anche e soprattutto sull’incolumità e sulla salute dei cittadini. Anche se è comprensibile che i prezzi decisamente bassi applicati a questi prodotti risultino allettanti per i consumatori, è bene tenere presente che un articolo contraffatto è prima di tutto un articolo pericoloso, poiché non viene sottoposto a tutti i controlli di sicurezza previsti per i beni che circolano nel nostro Paese.
A tale proposito l’attività delle Forze dell’Ordine è fondamentale ma spesso non è sufficiente a contrastare un fenomeno che ha raggiunto dimensioni imponenti. E’ dunque necessario inasprire pene e sanzioni per tali reati poiché, e non ci stanchiamo di ripeterlo, chi realizza e vende merci falsificate mette a repentaglio la salute e la sicurezza dei potenziali acquirenti.
Ricordiamo che i prodotti sicuri e certificati riportano in etichetta il marchio CE che ne attesta le garanzie di sicurezza nonché le indicazioni in lingua italiana relative alla denominazione del prodotto e alle avvertenze d’uso. Inoltre l’acquisto da rivenditori non autorizzati è ad altissimo rischio contraffazione e in generale un prezzo eccessivamente basso, soprattutto per un marchio noto, deve costituire un campanello di allarme.