(ASI) Il celebre direttore d’orchestra Bruno Canfora è morto ieri 4 agosto, nella sua casa in Valnestore, vicino Tavernelle, alle porte di Perugia, dove è vissuto dopo il ritiro dalle scene. La famiglia ha celebrato le esequie in forma privata, con una cerimonia religiosa nel locale cimitero.
Canfora ha caratterizzato un'epoca musicale e televisiva. Sua la direzione d'orchestra dei più popolari programmi televisivi degli anni sessanta, da Studio Uno, Senza Rete, Sabato Sera, e varie edizioni di Canzonissima.
Si devono a Canfora le musiche di sigle televisive e di canzoni italiane diventate famose nel mondo come Fortissimo, Il ballo del mattone, Il geghegè (lanciate da Rita Pavone). Speciale il suo rapporto artistico con Mina, per la quale arrangiò, tra le altre, Mi sei scoppiato dentro il cuore, Due note, Sono come tu mi vuoi, Vorrei che fosse amore, Zum zum zum, e Brava, di cui Canfora scrisse anche le parole. Di Canfora anche le musiche di Da-da-un-pa e La notte è piccola (sigle portate al successo dalle gemelle Kessler) di Stasera mi butto, incisa da Rocky Roberts, e di Soli, Né come né perché, Rome by Night, La Vita (portata al successo mondiale da Shirley Bassey).
Importante anche la sua collaborazione con Pietro Garinei e Sandro Giovannini, per i quali scrisse le musiche di molte commedie musicali, tra cui Viola violino e Viola d'amore nel 1967, Angeli in Bandiera, Un Angelo è sceso a Brooklyn. Sempre in campo teatrale nel 1976 ha musicato Amori miei, scritto da Iaia Fiastri e rappresentato in tutta Italia da Ornella Vanoni, Duilio Del Prete e Gianrico Tedeschi. Tra gli altri palmarès del maestro Canfora, la direzione artistica del Festival di Sanremo e la presidenza della commissione concorsi per l'orchestra di musica leggera e di ritmi moderni della Rai. L'ultima apparizione in video di Canfora è del 1995, nel programma della Rai "Papaveri e papere". Bruno Canfora avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 6 novembre.
Redazione Agenzia Stampa Italia