(ASI) “Un triste primato europeo”. Così il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta il dato diffuso oggi dall’Istat sui giovani che non studiamo e non lavorano “così come - aggiunge - quello del tasso di inattività femminile, dove 25 altri paesi fanno meglio di noi”.
Secondo il dirigente sindacale “dopo i dati di ieri di Banca d’Italia, un altro elemento di verità sullo stato dell’occupazione italiano emerge dalla cappa della propaganda con i dati diffusi oggi dall’istituto statistico”. Alla luce delle rilevazioni, Fammoni aggiunge: “Il Ministro del Lavoro si sente ancora di affermare che stiamo meglio degli altri in Europa? I disoccupati di lunga durata sono fra le quote più alte in Europa e la nostra indennità di disoccupazione fra le più brevi, lasciando scoperte tante persone da ogni tutela”.
Per i giovani italiani, prosegue il dirigente sindacale, “l’alternativa è fra un precariato a vita e il lavoro nero che spesso si sommano. Occorre invertire questo stato di cose con l’adozione di interventi immediati a partire dal milleproroghe sul quale la CGIL - conclude Fammoni - presenterà specifiche proposte alle competenti commissioni parlamentari”.