(ASI) Lamentare un finanziamento inadeguato, senza essere propositivi, fornisce un alibi per smantellare il SSN, spiana la strada all’intermediazione finanziaria e assicurativa dei privati e aumenta le diseguaglianze sociali.
È questo l’allarme lanciato dal dott. Nino Cartabellotta – Presidente della Fondazione GIMBE – per sottolineare l’urgenza di azioni concrete per sostenere un SSN equo e universalistico.
«Chi oggi spalleggia la non sostenibilità del SSN – precisa Cartabellotta – sa bene che il mercato della sanità è regolato dall’offerta di servizi e prestazioni sanitarie in grado, al tempo stesso, di modulare e soddisfare la domanda dei cittadini: da un lato inducendo i consumi e dall’altro attuando il razionamento implicito».
«Oggi che il tema della sostenibilità del SSN irrompe prepotentemente sulla scena – continua Cartabellotta – l’equilibrio offerta-domanda rischia di saltare a causa di strutture e servizi ipertrofici e di un livello di inappropriatezza di prestazioni che il finanziamento pubblico non è più in grado di mantenere. Questo circolo vizioso può essere spezzato solo attuando politiche sanitarie coerenti con una delle seguenti strategie:
* Aumentare il finanziamento del SSN. Nella realistica impossibilità di disporre di ulteriori risorse pubbliche, questo può essere ottenuto attraverso l’intermediazione finanziaria e assicurativa dei privati, che aumenta le diseguaglianze sociali, e/o mediante aumento dei ticket, misura troppo impopolare per essere attuata. In ogni caso, in assenza di adeguate strategie per prevenire inefficienze e sprechi, buona parte delle risorse aggiuntive rischierebbe di finanziare servizi e prestazioni inutili, determinando ulteriori sprechi.
* Effettuare tagli lineari. Riduzione dei posti letto, blocco delle assunzioni, riduzione delle tariffe di rimborso per le prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, soppressione di servizi: la strategia scelta sinora dalla politica, semplice da attuare, per la sua scarsa selettività rischia di privare un numero sempre più elevato di cittadini di servizi essenziali e appropriati.
* Eliminare gli sprechi. Attraverso il coinvolgimento di tutte le categorie di stakeholders, è possibile identificare e ridurre gli sprechi che aumentano i costi dell’assistenza, senza produrre alcun beneficio.
«Ma quest’ultima strategia – conclude Cartabellotta – può essere attuata solo se tutti i protagonisti della sanità, accantonando definitivamente gli interessi di categoria, si riallineano sul vero obiettivo del SSN: “promuovere, mantenere e recuperare la salute fisica e psichica della popolazione”».
La Fondazione GIMBE invita tutti a sottoscrivere il progetto Salviamo il Nostro Servizio Sanitario Nazionale.