A un anno dal debutto, il 28 aprile del 2012, Ntv ha trasportato oltre quattro milioni di viaggiatori (con più di 12 mila treni-viaggi effettuati), ha terminato la fase graduale del ramp up che l’ha portata a completare l’offerta con 50 collegamenti al giorno sulle due direttrici Salerno-Torino e Napoli-Venezia, è diventata, con gli oltre mille assunti a tempo indeterminato, una realtà imprenditoriale. Per festeggiare il primo anno di vita della società fondata da Luca di Montezemolo, Diego della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, Ntv ha deciso di raccontare la sua storia nel libro “Da zero a Italo, così è nata la concorrenza” (edizione Skira), il dietro le quinte di una appassionante avventura partita nel 2006 e che già oggi è diventata un business case da manuale
“Questo libro racconta la storia della nascita di Italo. È il racconto di una realtà tutta italiana. Italiana nel portafogli, perché italiani sono i soci fondatori e italiana è la grande maggioranza degli azionisti. Italiana nella testa, perché italiani sono i tecnici che l’hanno pensata, progettata, realizzata e messa in servizio. Italiana nel cuore, perché studiando e lavorando con il cuore i nostri giovani italiani hanno dimostrato di cosa sono capaci quando vengono date loro un’occasione di lavoro, una formazione professionale e una responsabilità. Ed è proprio l’italianità di questa azienda, che per prima in Europa ha avviato un grande progetto di cambiamento e di sviluppo del trasporto ferroviario, la cosa di cui noi tutti di Nuovo Trasporto Viaggiatori andiamo maggiormente fieri”. Così Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di NTV, tira le somme di un sogno diventato realtà: essere riusciti a imporre le ragioni del mercato nel trasporto ferroviario sull’Alta Velocità, infrangendo il monopolio delle Ferrovie dello Stato durato oltre un secolo.
Le persone, la tecnologie, l’innovazione, la formazione, il nuovo modello di servizio, il pensiero moderno, ma anche il cuore e l’entusiasmo: il racconto si snoda lungo una trama intessuta di emozioni, testimonianze e aneddoti, che rivelano la tenacia e la determinazione di un gruppo di azionisti che ha creduto nella forza della concorrenza e nella qualità del nuovo modo di viaggiare, nonostante tutto. E che ha investito nel progetto oltre un miliardo di euro, tutto capitale privato, senza alcun aiuto o paracadute pubblico.
E da quando Italo si è staccato dalla banchina della stazione di Napoli, alle 7 del mattino di quel 28 aprile dell’anno scorso, la liberalizzazione italiana ed Ntv sono diventate un caso da studio. Non solo per l’Unione europea, che ne segue gli sviluppi con attenzione, e considera Italo l’apripista di una liberalizzazione che presto riguarderà tutta l’Europa, ma anche per le ferrovie di tutto il mondo che, periodicamente, vengono in Italia, in casa Ntv, a studiarne l’innovazione, la qualità del servizio, il modello di business e gli effetti della liberalizzazione sul trasporto ferroviario.
Li racconta in particolare, con dati e tabelle pubblicate nel libro, il professor Ennio Cascetta dell’Università Federico II di Napoli che riassume in quattro punti chiave la riscossa delle Ferrovie e il positivo effetto moltiplicatore della concorrenza: 1) l’aumento dell’offerta e la quantità dei servizi a disposizione della popolazione (raddoppiata con Ntv); 2) il miglioramento della qualità dei servizi, in una reciproca “rincorsa” che si è innescata tra il nuovo entrante e l’incumbent storico a fare sempre meglio (nell’interesse dei viaggiatori); 3) la riduzione dei prezzi, che nel 2012 rispetto all’anno precedente sono scesi in media del 30-35%; 4) l’aumento della domanda di trasporto ferroviario che rafforza sempre più il ruolo del treno, a discapito di mezzi di spostamento più inquinanti e meno sicuri: in un anno di grande crisi economica, quale il 2012, il numero dei passeggeri è aumentato del 16%, con Italo che ne ha trasportati nei suoi primi otto mesi di vita oltre 2 milioni, e il Frecciarossa che non ha perso traffico ma, anzi, l’ha aumentato del 6-7% .
Tra il 2009 e il 2012 l’Alta velocità ha registrato sette milioni in più di viaggiatori. E di questi, circa 3,1 milioni (pari al 44%) sono domanda proveniente da altre modalità di trasporto (di cui 2,2 milioni dall’aereo); 1,7 milioni sono viaggiatori che prima utilizzavano altri servizi ferroviari di lunga e media percorrenza (soprattutto Intercity); i restanti 2,2 milioni, sono passeggeri che prima dell’avvio dell’Av non viaggiavano, e che grazie ai minori tempi di spostamento hanno modificato il proprio stile di vita, lavoro, tempo libero.
Numeri, giovani, cuore, passione e soprattutto tecnologia. Da Zero a Italo “gioca” su due piani di lettura che si intersecano e si rincorrono; uno, dedicato a un pubblico meno esperto, racconta in modo semplice e con l’aiuto della fantasia e dello scrittore Stefano Ferrio il complesso mondo di Italo in un viaggio immaginario; l’altro si rivolge a un pubblico di appassionati (anche del mondo ferroviario) e li introduce ai segreti tecnologici che pulsano dentro il convoglio più moderno d’Europa, l’Agv Alstom, figlio del prototipo che ha stabilito il record mondiale di velocità su rotaia con 575 km/h. Ne svela la sua anima ecologica, i complessi passaggi tecnici che hanno portato alla fatidica omologazione, la costruzione dei sistemi che innervano la macchina operativa che fa “girare” i treni e che consentono l’interazione informativa continua con il passeggero, ma anche gli approfonditi studi che hanno scandito la raffinata realizzazione degli interni. E si sofferma su quella cultura dell’innovazione continua, quella tensione a migliorare sempre che accompagna e scandisce quasi come un mantra l’essere e il divenire, ogni giorno, di Ntv.
Il libro, infine, è anche un piccolo trattato di management e di impresa che racconta dall’interno, empiricamente e senza enfasi, come nasce e si struttura una start up ambiziosa, che parte, come ricorda il titolo, “da zero”, ossia da un sogno e poi da uno schizzo appena tratteggiato su un foglio di carta.
“La fiducia dei tanti che ci stanno scegliendo – scrive ancora Montezemolo - ci fa capire oggi che forse quell’obiettivo concepito cinque anni fa con audacia e con un pizzico di spregiudicata incoscienza – restituire giovinezza a un mezzo antico come lo è stato il treno – è stato raggiunto”. E questo primo anno di attività “sembra dimostrare con chiarezza come la concorrenza vada incontro agli interessi del Paese e a quelli del mercato: è cresciuta la domanda di trasporto ferroviario, la qualità del servizio non ha precedenti in Italia, i prezzi sono più contenuti”.
La versione digitale del libro è disponibile sul sito www.ntvspa.it.
Redazione Agenzia Stampa Italia