(ASI) – Torna dunque in libertà Vittorio Fera, l'attivista italiano di 31 anni che venerdì 28 agosto scorso era stato arrestato dall'esercito israeliano in Cisgiordania.
L'arresto dell'attivista filo palestinese dell'Ism (Movimento Internazionale di Solidarietà) era avvenuto in seguito alla sua partecipazione ai disordini di venerdì scorso presso Nabi Saleh nella zona degli West Bank. Il suo caso è stato esaminato oggi, lunedì 31 agosto, dal tribunale di Tel Aviv, il quale ha stabilito la liberazione su cauzione del trentunenne italiano e la prosecuzione delle indagini fino al giorno 8 settembre, data fino alla quale Fera sarebbe tenuto a non abbandonare il territorio nazionale israeliano.
La Farnesina ha espresso la piena soddisfazione per la collaborazione offerta da Tel Aviv e ha precisato che continuerà a seguire lo svolgimento delle indagini tenendosi in contatto con le autorità israeliane, Fera e con l'Ism di cui l'attivista fa tutt'ora parte.
Soddisfazione condivisa anche dall'Ism che ha però precisato polemicamente che l'attivista italiano sarebbe stato "arrestato e scagliato violentemente a terra" nonostante facesse parte di "un gruppo di manifestanti internazionali che stavano protestando in maniera non violenta contro l'azione israeliana". L'Ism ha inoltre precisato che le motivazioni dell'arresto sarebbero da ricercarsi in una presunta violenza da parte di soldati israeliani nei confronti di un bambino palestinese che Fera avrebbe ripreso su video. A sostegno della versione secondo cui Fera sarebbe stato vittima di una eccesso di violenza da parte dei soldati israeliani, l'Ism ha pubblicato in internet un video che ritrae l'arresto dell'attivista italiano. In questo video non sarebbero però visibili elementi evidenti che proverebbero le violenze israeliane contro Fera.
Da parte israeliana invece sono state rimandate al mittente tutte le accuse. Tel Aviv ha infatti negato l'esistenza di qualsiasi video che avvalori la versione delle violenze dei propri soldati contro il minore palestinese, ne tanto meno contro l'attivista italiano. "Si è trattato" – hanno fatto sapere gli israeliani –"di una normale procedura di arresto in seguito alla posizione poco chiara dell'attivista italiano".
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia