(ASI) Il giudice del tribunale islamico Somalo, Sheik Mohamud Abu Abdullah ha condannato a morte mediante lapidazione una donna somala di 33 anni colpevole, secondo la legge Islamica di essere sposata con 4 uomini.
La donna è stata interrata sino al collo e poi uccisa a sassate da un gruppo di uomini con il volto coperto.
Secondo la Sharia, la legge che regge gli stati islamici, un uomo può avere più mogli contemporaneamente, ma alla donna questo è vietato, pena la morte per lapidazione.
Al di la delle fedi religiose e delle credenze sulle quali non intendiamo discutere e che ognuno è libero di professare, ci sembra che queste discriminazioni, come anche la pratica delle "spose bambine", travalichino gli aspetti della fede e siano comunque atti di barbarie e di assoluta inciviltà che vanno combattuti.
Una particolare attenzione dovrebbe essere messa in atto nei nostri Paesi dove gli immigrati mussulmani, oramai molto numerosi, cominciano a pretendere di non rispettare le nostre leggi, ma di fare riferimento alle proprie anche quando esse sono in aperto contrasto con le nostre.
Chi è ospite si deve adeguare.
In caso contrario può sempre ritornare nel proprio Paese dove le leggi sono più consone alle sue convinzioni religiose, ma non è possibile lasciarli imporre ciò che a noi la nostra legge non permette..!!
Alessandro Mezzano-Agenzia Stampa Italia