(ASI) Non si placano le discussioni tra indipendentisti ed unionisti che hanno dato vita a scontri violenti per le vie di Glascow. La polizia è dovuta intervenire ed ha arrestato sei persone tra i più facinorosi.
La Scozia non si stacca dall'Inghilterra ma, nonostante la soddisfazione dell'Europa per l'esito del referendum, le ambizioni indipendentiste nel mondo non si fermano e trovano in Edimburgo l'esempio di una prova di democrazia da mettere in atto dalla Catalogna al Kashmir. Alex Salmond, il first minister che aveva fatto dell'indipendenza la battaglia politica della sua vita, si e' dimesso, ma la Gran Bretagna ne esce trasformata da un voto che ha comunque espresso un fortissimo desiderio di autonomia.
E quella che e' una vittoria, per David Cameron potrebbe trasformarsi domani in una sconfitta politica sonora, nel caso di un referendum sulla uscita dall'Ue. Sul piano dei numeri, prima di tutto: la Reuters ha calcolato che la permanenza di 5,3 milioni di scozzesi, la gran parte europeisti, nell'elettorato britannico rende matematicamente certa una vittoria dei "si" all'unione con Bruxelles; e sul piano degli slogan, poi: come fara' Cameron a respingere lo slogan "meglio insieme" utilizzato per sconfiggere Braveheart? Tutto cio' si vedra' nel 2017, anno in cui questo referendum dovrebbe tenersi. Oggi gli scozzesi hanno votato per rimanere nel Regno Unito, dopo 307 anni di legame con Londra: 55,3% i 'no' e 44,7% i 'si'.
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