(ASI) Il 56enne Shoja Shojai, cittadino inglese di origine iraniana, aveva organizzato a Marbella, nel sud della Spagna, un Harem personale con ragazze che aveva attirato con la lusinga di scritture nel campo delle modelle o del cinema e che aveva poi trattenute come prigioniere sessuali.
La cosa durava da anni senza che mai nessuno se ne fosse accorto, tanto che nel frattempo erano nati 7 figli, frutto delle violenze.
Pare che le ragazze fossero trattenute con minacce e con l’uso di droghe sino a quando una di esse non ha trovato il coraggio e l’occasione per denunciare questa situazione aberrante.
Le donne hanno spiegato che potevano uscire da "Casa Saf" solo se accompagnate e che Shojai minacciava ritorsioni sui loro figli e le loro famiglie se fossero fuggite. Nella proprietà la polizia avrebbe trovato anche droga, fra cui il rohypnol, farmaco degli stupri, che viene usato per inibire le vittime di abusi sessuali.
La polizia di Marbella ha provveduto a liberare le ragazze e ad arrestare il loro rapitore.
Redazione Agenzia Stampa Italia