(ASI) Roma – La Torino ’81 si aggiudica gara 3 dei playoff promozione in A1 di pallanuoto e riscrive la propria storia. In un Foro Italico gremito fino all’inverosimile, i ragazzi allenati da Simone Aversa conquistano anche l’ultimo atto della serie contro la Roma Nuoto, al termine dell’ennesima partita giocata sul filo dell’equilibrio, che ha avuto come naturale epilogo lo scontro ai rigori.
Come sabato scorso in gara 1, infatti, non sono bastati i 32 minuti regolamentari per decretare la squadra ammessa al massimo campionato nazionale di pallanuoto. Eroe della serata, Andrea Rolle, portiere classe ’86 che è tornato in vasca quest’anno dopo un anno sabbatico (“ho pensato di lasciare questo sport”, ha confessato sulla sua pagina di Facebook) che si è eretto a straordinario protagonista parando il quinto rigore di Letizi, dopo che in gara 1 non era mai riuscito ad opporsi a tutti i tiri vincenti dai 5 metri dei romani.
LA PARTITA. Dopo la vittoria “di rigore” in gara 1 di Roma e la vendetta di Torino alla “Monumentale” (10-9), il primo a prendere l’iniziativa nella sfida decisiva è Luca Fiorillo (figlio del coach giallorosso Mario, leggenda della pallanuoto azzurra e medaglia d’oro a Barcellona ’92 nella memorabile finale contro la Spagna di sua maestà Manuel Estiarte), che rompe gli indugi spezzando un equilibrio poi ribaltato dal tuo gialloblù Giuliano-Vuksanovic. Il tira e molla continua nei restanti quarti, dove Faiella (4 gol nell’occasione) cerca di rintuzzare gli ispirati sabaudi Giuliano, Seinera, Vuksanovic e Lauria. A regalare ai torinesi la serie di rigori ci pensa Maffè al 36'29’’, bravo nel trovare il varco giusto tre le braccia romane ed infilare l’ottimo William Washburn, portierone ex vice di Tempesti ai tempi di Recco.
I RIGORI. Comincia Torino. Segnano Vuksanovic, Cranco, Seinera e Presciutti. Rispondono a tono i capitolini Africano, Faiella, Obradovic e Fiorillo. Poi arriva l’ultimo turno: Loiacono realizza, mentre Letizi di fa ipnotizzare da Andra Rolle. È il tripudio per Torino, un sodalizio dalla volontà di Mattia Aversa, papà di coach Simone e grande pallanuotista degli anni ’60-’70, che raggiunge il punto più alto della propria storia: le calottine gialloblù si erano infatti fermate alla finale playoff della stagione 2010-2011 contro l’Acquachiara Napoli.
LA TRANQUILLITÀ AL POTERE. «È stato un crescendo dal punto di vista del gioco e dell’applicazione - la gioia di Simone Aversa - la squadra nei playoff ha alzato il livello delle prestazioni in maniera esponenziale. Venire a Roma, dove non aveva mai vinto nessuno, a pareggiare due volte nei tempi regolamentari era il sintomo che la squadra aveva tutte le carte in regola per potersela giocare fino in fondo. Il segreto è stato il clima di tranquillità che si respirava nello spogliatoio nonostante la stanchezza di una stagione intera e di questi playoff ma i ragazzi non erano appagati ed abbiamo lavorato per sorprendere i nostri avversari».
LE ALTRE IN SERIE A. Nell’altro spareggio per salire in A1, i liguri del Quinto (dominatori del girone Nord, lo stesso di Torino) hanno regolato in gara 3 Civitavecchia (10-6), aggiungendosi al novero delle compagini liguri che il prossimo anno disputeranno la massima serie assieme a Recco, Savona e Bogliasco.
Attila J.L. Grieco – Agenzia Stampa Italia