(ASI) – Prima o poi dovrà pur finire. Il necrologio di un campionato agonistico che viaggia a ritmi lenti e passivi è ancora lontano dalle corde della serie A, precisamente da sette anni a questa parte. Il dominio Juve, incrementato di anno in anno – va detto grazie ad una superiore predisposizione e mentalità imprenditoriale degli Agnelli – è entrato nella storia vincente del club, una delle tante da raccontare e tramandare alle future generazioni.
Il tabù delle finali di Champions League perse, anche malamente nelle due conquistate, si ottenebra dinanzi al vivido ricordo di una squadra che ha compiuto quest’anno, inoltre e forse, “il passo più lungo della gamba” come quello di prendere l’immortale, Cristiano Ronaldo, che a 35 anni suonati ha stipulato il contratto più costoso della sua carriera. L’attuale capocannoniere della serie A, e per dirlo lui, in un’intervista di giorni fa, ha dichiarato che contrariamente ad altri club, nella Juve ci si sente a casa e si crea una bella famiglia. Segno evidente e conseguenza logica, se pensiamo che Napoli e Roma hanno passato gli anni migliori da gruppi coesi – i giallorossi quest’anno non lo sono tantissimo – di una metamorfosi a tinta bianconere che si distacca da quel passato “animato” da Diego e Melo.
Contrariamente, in Bundesliga, competizione che per tatticismo e grammatica si avvicina di molto a quella italiana, il Bayern Monaco ha interrotto la striscia continuativa di vette conquistate – se pensiamo ai sei titoli precedenti, dopo la vittoria del campionato nel 2012 da parte del Borussia Dormund. Sono stati anni egemonizzati dai bavaresi, compresa la scorsa stagione, quando Robben e compagni mandarono via Ancelotti e arbitrariamente iniziarono a vincere. Stavolta, però, in questa annata, il libero arbitrio trova delle condizioni sfavorevoli che illustrano la finitezza di un cammino che al momento recita -7 dall’ex squadra di Klopp e che al momento occupa dunque il primo posto in classifica. Allora quando l’attuale tecnico del Liverpool guidò il Borussia al trionfo, non fu cosa facile proprio per la difficoltà di fronteggiare ogni giornata il Bayern, quasi sempre vittorioso negli altri campi tanto da conquistare l’astratto titolo di campione d’inverno. Poi l’arresto dei mesi successivi, permise ai gialloneri di invertire i ruoli e superare così nel finale i biancorossi con un distacco di otto punti.
Oggi a detta di molti, sarebbe più probabile che il Bayern superi il Borussia, piuttosto che il Napoli la Juventus. I partenopei al momento a meno otto dal primo posto, nonostante le undici partite vinte su quindici. Nonostante lo spessore di punti, tuttavia un tratto comune alla Bundesliga e alla serie A, e che dura ormai da troppi anni, è la distanza dei primi due posti da tutti gli altri, evento che toglie qualcosa forse di anno in anno a livello di spettacolarità di un calcio sempre più “bicamerale”.
Elisa Lo Piccolo – Agenzia Stampa Italia