(ASI) Roma - In questo speciale esamineremo i venti di guerra che spirano minacciosi sull'Europa, lo scenario geopolitico e geoeconomico attuale con le possibili evoluzioni future.
É dall"ordine europeo venuto fuori da Yalta e dalla Seconda Guerra Mondiale, a seguito del quale la cortina di ferro della Guerra Fredda è scesa sul Vecchio Continente che l'Europa, da attore principale "attivo" della politica Internazionale, è diventato il principale attore "passivo" che subisce le scelte che vengono prese fuori dall'Unione Europea, in particolar modo a Washington e a Mosca.
La guerra in Ucraina, come affermato anche dal Presidente russo Vladimir Putin, rappresenta sicuramente un punto di non ritorno, di rottura, dell'equilibrio nato a seguito dei sommovimenti continentali dell'89 che hanno provocato la caduta del Muro di Berlino, la fine del Patto di Varsavia e dell'Urss nel 92, e la nascita del mondo unipolare a guida statunitense, con l'espansione sempre più della Nato ad Est.
Ciò che è certo è che l'Europa parte già sconfitta, subendo ogni decisione che viene dall'esterno, con gli Stati Uniti che vogliono renderla un mercato di smercio per i propri prodotti e la propria tecnologia (la rivoluzione tecnologica delle in seno all'Unione Europea delle auto elettriche e ad idrogeno è vergata dagli Usa), la Russia che con le forniture di gas che continuano e le manovre speculative che le notizie allarmanti favoriscono, sta incrementando a dismisura i suoi guadagni, stesso discorso che vale per i paesi del Medioriente e della Penisola Araba fornitori di petrolio.
In tale ottica, si aprono nuovi scenari di assetti europei imprevedibili, in cui l'Italia guidata da Mario Draghi, già presidente della Banca Centrale Europea e portavoce di Washington in Europa, può svolgere un ruolo di primo piano:
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia