(ASI) "Assistiamo in queste ore a un dibattito post-referendum sulla cittadinanza rilanciato dalla destra di governo. Ricordiamo che mentre si nega un diritto a chi vive e lavora in Italia, Milei è diventato, grazie a Giorgia Meloni, italiano in un lampo.
Chissà cosa devono aver pensato migliaia di migranti in attesa da anni per ottenere la cittadinanza italiana, quando hanno scoperto che Javier Milei, presidente argentino e star del club dei reazionari globali, l'ha ottenuta in meno di un mese. Un record olimpico, complimenti! E tutto mentre la destra al governo, con la consueta coerenza, gridava al pericolo della "cittadinanza facile", demonizzava il referendum dell'8 e 9 giugno, e si stracciava le vesti contro la possibilità che uno studente nato e cresciuto in Italia potesse – orrore! – diventare cittadino a 18 anni. Ma evidentemente le scorciatoie burocratiche non sono un problema quando si tratta di un leader misogino, negazionista climatico e nostalgico del neoliberismo selvaggio. Milei sarà pure nato e cresciuto in Argentina, non parla italiano, non ha mai vissuto qui – ma vuoi mettere il pedigree ideologico? Condividere le farneticazioni della destra italiana vale più di dieci anni di residenza e contributi versati.Per Meloni e soci, la cittadinanza non è un diritto: è un premio fedeltà. Se sei un lavoratore straniero che paga le tasse, vai in coda. Se invece ti chiami Milei, passa pure avanti, ci mancherebbe! Viva la cittadinanza clientelare!".Lo dichiarain una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.



