(ASI) “Esprimo soddisfazione per il finanziamento di un milione di euro destinato dal Ministero della Cultura per il triennio 2025-2027 alla salvaguardia e messa in rete tutto di tutto il materiale degli archivi relativi alla storia della Venezia Giulia, di Trieste, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia del XX secolo”.
Lo afferma il deputato Alessandro Amorese, capogruppo di FdI in Commissione Cultura che assieme al senatore Roberto Menia e al direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume, Marino Micich, ha lavorato a questo importante progetto, che ha portato all’accordo siglato tra l’Archivio Centrale dello Stato e l’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea.
“Si tratta – spiega - di un notevole passo in avanti per conoscere la storia dell’Esodo raccogliendo il materiale degli esuli istriani, fiumani e dalmati che negli anni 1946-47 sono stati costretti ad abbandonare la propria terra per distribuirsi su tutto il territorio nazionale.
Ringrazio il ministro Giuli e la direzione generale degli archivi per aver compreso l’importanza di arrivare a costituire un archivio alla portata di tutti, colmando così una lacuna che ha pesato sulla storia d’Italia del Novecento".
L’obiettivo è quello di realizzare una Guida alle fonti per la storia giuliana, istriana, fiumana e dalmata nel XX secolo, avendo una componente archivistica coordinata e realizzata prevalentemente dall’Archivio Centrale dello Stato, relativa all’individuazione, al censimento ed eventuale riordinamento, all'inventariazione, alla digitalizzazione e al restauro delle fonti archivistiche, avvalendosi a tal fine anche della collaborazione delle soprintendenze archivistiche e bibliografiche. Le fonti sono quelle conservate dall'ACS, da tutti gli Archivi di Stato italiani, dagli archivi di soggetti pubblici e privati italiani e stranieri.
All’Istituto Storico sarà invece affidato il compito di valorizzare il progetto, prevedendo l'istituzione di borse di studio e di lavoro, l'organizzazione annuale di uno o più convegni internazionali, la realizzazione di un portale tematico, la pubblicazione web e cartacea degli esiti del censimento e di studi tematici oltre che degli atti dei convegni, raccolta di fonti orali, la compilazione di una bibliografia tematica e la digitalizzazione dei volumi più significativi.
"Il Giorno del Ricordo per noi dura tutto l’anno. Le pagine delle foibe e dell’esodo - conclude Amorese- vanno approfondite, ed è necessario far conoscere gli archivi, strumenti fondamentali perché sono i principali custodi della memoria di quelle pagine che per sessant’anni la sinistra ha voluto rimuovere dalla storia d’Italia».