(ASI) Roma - "Mentre tutte le amministrazioni si dotano di regole e di linee guida per il rispetto formale e sostanziale della parità di genere, la Lega decide di presentare un disegno di legge per abolire l'uso del femminile nei documenti ufficiali, promettendo multe e sanzioni per i contravventori.
Una decisione aberrante che si pone in contrasto con i più basilari principi democratici. Un modo patriarcale di vedere la società al quale continueremo ad opporci. Nella scorsa legislatura in commissione Segre, durante l'indagine conoscitiva sul linguaggio d'odio, la dottoressa Giusti della Società linguistica italiana sosteneva che la nostra lingua contempla il genere femminile, pertanto la pretesa della Lega di trascrivere gli atti solo al maschile è del tutto ingiustificata. Mi domando cosa ne pensano le deputate, le sindache, le donne iscritte alla Lega e le loro elettrici". Così in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.