(ASI) Roma – “Abbiamo letto con grande attenzione l’appello lanciato dai 50 medici senior per salvare la sanità pubblica e lo vogliamo sostenere con forza, perché sottoscriviamo convintamente le istanze rivendicate. I camici bianchi parlano chiaro: i bisogni di salute dei cittadini sono cambiati negli anni e il Servizio sanitario nazionale fatica a soddisfarli.
Ma dai medici arriva anche una sonora bocciatura dell’autonomia differenziata, che finirebbe per aggravare ulteriormente una situazione già critica. E l’atteggiamento della politica è miope, perché si limita a curare i sintomi e non la malattia. Come abbiamo detto più volte anche noi, il SSN è un malato grave che il governo sta tentando di curare con un semplice cerotto. Quando non lo colpisce direttamente con tagli e regali ai privati. Una ricetta destinata a fallire e che nasconde la reale volontà dell’esecutivo di staccare definitivamente la spina al malato, sostituendo il sistema pubblico, equo e universalistico con un più remunerativo sistema pubblico-privato o ancor peggio del tutto privato. Con buona pace del diritto alla Salute dei cittadini, soprattutto dei più fragili. I medici che firmano l’appello propongono degli Stati generali della sanità e noi saremmo ben felici di partecipare per portare al tavolo le nostre proposte e la nostra visione. Una visione che poggia le sue fondamenta sulla sanità pubblica, sulla garanzia di risorse necessarie e di condizioni di lavoro ideali per il nostro personale sanitario, sull’accesso alle cure uguale per tutti, a prescindere dalla condizione economica o dalla provenienza geografica del paziente”. Lo scrivono in una congiunta i Parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Affari Sociali di Camera e Senato.