(ASI) «Un inizio d'anno coi fucili spianati contro gli interessi del Paese, quello portato in scena dal Governo Meloni. Dopo la cessione della rete di telecomunicazioni da Tim al fondo americano Kkr e a margine della nuova amministrazione straordinaria per ex Ilva, senza la previsione di una nazionalizzazione del siderurgico di Taranto, Palazzo Chigi sembra orientato a vendere fino al 4% di Eni Spa al fine di incassare circa due miliardi di euro e ridurre il debito pubblico.
Tutti i settori strategici per l'economia italiana vengono così lasciati nelle mani di privati che non hanno a cuore gli interessi del Paese, ma soltanto quelli di qualche potentato di turno. Se il Governo intende svendere gli asset strategici dell'Italia per ridurre il debito pubblico, si ricordi che la storia economica insegna tutto il contrario. Esporre il Paese a una tale fragilità non è mai una buona idea, a maggior ragione in campo energetico, e l'unico antidoto all'aumento del debito pubblico si chiama “crescita”. Lo abbiamo dimostrato negli anni del Governo Conte II con le nostre politiche espansive che hanno, inoltre, condotto a un aumento del Pil». Lo afferma in un comunicato stampa il Sen. Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle.