(ASI) Roma - Mentre sulle nostre spiagge si abbatterà presto un’ondata di ricorsi e denunce, oltre ad una salatissima infrazione europea, il Governo Meloni non ha ancora dato alcuna risposta ad una questione che aveva già trovato idonea ed equilibrata soluzione nel corso del Governo Draghi con il Dl Concorrenza, grazie all’impostazione portata avanti dal M5S ed approvata anche dalle Lega e da Forza Italia. Tale soluzione inoltre aveva trovato sostegno ed anche approvazione dalle principali associazioni di categoria. Quanto poi accaduto, dimostra ancora una v
olta l’incapacità della Meloni che aveva promesso cose che oggi non può mantenere dopo le osservazioni anche del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si vorrebbero difendere gli interessi di pochi e sostenere privilegi feudali a discapito degli interessi generali. Ma non finisce qui perché quanto sta ulteriormente accadendo è veramente grottesco. Sapete come il governo Meloni ha inteso rispondere alle sollecitazioni del Capo dello Stato ? Con la decisione, presa dal ministro Matteo ‘Papeete’ Salvini, di un taglio del 4,5% dei ridicoli canoni demaniali annuali pagati dai concessionari. Questo significa che l’importo minimo scende a 3.225 euro, cioè quello che pagherà la maggior parte dei chioschi-bar-ristoranti che fanno affari d’oro sulle nostre spiagge, un insulto verso i cittadini e verso tutti i piccoli imprenditori e commercianti che non hanno attività sull’arenile e devono affrontare costi e affitti molto più elevati. Secondo l’ultimo rapporto della Corte dei conti, lo Stato ha incassato nel 2020 appena 92,5 milioni da 12.166 concessioni, per una media di 7.603 euro a canone, contro un fatturato medio per ogni stabilimento stimato da Nomisma in 260mila euro. I concessionari pagano spiccioli allo Stato a fronte di incassi mediamente elevatissimi. Con esempi emblematici di alcuni esclusivi stabilimenti balneari di proprietà di amici del governo che fatturano molti milioni di euro. È accettabile una situazione del genere? È tollerabile questo modo di governare nell’interesse di pochi a discapito dell’interesse della collettività? Il governo continua a nascondere la testa sotto la sabbia disinteressandosi dei gravi pericoli che il comparto e il Paese corrono. Presto arriveranno i conti da pagare per questo atteggiamento e in questo caso però a pagare saranno tutti i cittadini”. Così in una nota il vicepresidente del M5S, sen. Mario Turco, e il capogruppo Commissione Finanze, sen. Marco Croatti.