Perché i progressisti più radicali non vogliono l'accordo italo - albanese sui migranti?
(ASI) Roma - Firmato un protocollo d'intesa italo - albanese per la gestione del flusso dei migranti irregolari che giungono in Italia, fra il Primo Ministro albanese Edi Rama e il Presidente del Consiglio Italiano Giorgia Meloni.                                                         
Finalmente, dopo tante incertezze il Governo Meloni, vedendo diminuire anche i suoi consensi, soprattutto nell'elettorato di destra, compie un atto sovranista, in controtendenza contro le politiche europeiste e mondialiste che vorrebbero vedere gli Stati come dei meri esecutori amministrativi degli interessi della finanza internazionale, dei fuscelli al vento dinnanzi a grandi fenomeni storici e geoeconomici, come quelli della immigrazione clandestina tra il sud e il nord del mondo che ha visto nei secoli, il Mediterraneo, come uno dei suoi teatri principali.
L'accordo tra l'Italia e l'Albania prevede, in buona sostanza, la temporanea cessione della sovranità albanese in due aree dove verranno costruite dalle autorità italiana dei campi di accoglienza, richieste di asilo e di rimpatrio, in cambio di un corrispettivo economico che permetterà ai funzionari italiani di godere di extraterritorialità nelle aree e al governo albanese di poter pagare le spese per la vigilanza fuori dal campo.
In particolare, l'Italia, entro 90 giorni dall'entrata in vigore dell'accordo, dovrebbe versare all'Albania un anticipo di 16,5 milioni di euro per poter così realizzare le due strutture nel porto di Shengjin e nella località di Gjader.  
L'accordo che rientra nella collaborazione con i paesi limitrofi all'UE per le problematiche inerenti i flussi migratori,  può avere una importanza fondamentale non solo per le gestione  dei migranti irregolari (in quanto l'accordo italo - albanese può essere un modello per il futuro come ha detto il cancelliere tedesco Scholz), ma anche per ragioni geoconomiche, perché l'Italia (e indirettamente l'Europa appena l'Albania entrerà ufficialmente nella UE), consoliderà la sua influenza economica e politica sul paese costiero dei Balcani meridionali che ha sempre avuto storicamente un forte legame con lo Stivale del Belpaese, un area su cui hanno messo gli occhi anche gli sceicchi arabi che vorrebbero realizzare almeno un importante porto mediterraneo al fine di prendere il sopravvento a livello commerciale su quello italiano di Trieste.
 Intanto la sinistra progressista italiana ed europea e le correnti più mondialiste della Chiesa Cattolica (da quelle che vedono nei migranti delle nuove conversioni e/o vocazioni, fino a quelle che vorrebbero una completa apertura della Chiesa del Terzo Millennio nei confronti delle altre religioni mediterranee monoteiste ed abramitiche, ossia verso l'Ebraismo e l'Islam, per mettere forse le basi di una nuova religione mondiale) criticano aspramente la scelta sovranista  sulla immigrazione clandestina del Governo Meloni e di Fratelli d'Italia che seppur  ha abbandonato le politiche  anti europeiste e anti Nato, vuole cercare di portare avanti un minimo di politica estera nazionalista e di tutela degli interessi italiani all'interno della UE, dell'Alleanza Atlantica e degli accordi integrati tra gli Stati Europei nel quale rientra il "Patto del Quirinale" italo - francese.
Ma, ovviamente ogni forma anche di pseudo politica sovranista  é avversata dalla sinistra progressista più radicale che vorrebbe riscrivere finanche la storia in un'ottica globalista al 100%, per sradicare le radici della cultura euro-mediterranea, popolare e nazionale, per fondare una nuova civiltà, una società fluida basata sui valori del multiculturalismo - multietnico, dall'assenza di vincoli identitari non solo territoriali e culturali, ma anche religiosi e morali, funzionali allo sviluppo di un nuovo impero universale della finanza internazionale che sottometta i popoli e l''uomo con la sua dignità umana tramite un debito inestinguibile e la superiorità delle macchine sull'individuo.
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia


 Note.Le fo0nti delle foto sonoi di pubblico dominio tratte da Wikipedia il Primo Ministro dell'Albania Edi Rama e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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