(ASI) Roma – “Lo scorso autunno ricordiamo tutti quanto fu forte l’enfasi di Giorgia Meloni sulle politiche del mare, una volta diventata Presidente del Consiglio. Tanto forte che decise di nominare persino un ministro del Mare, individuato in Nello Musumeci.
Più un’etichetta che altro, visto che il malcapitato Musumeci rimase poi a bocca quasi asciutta in quanto a deleghe. Nonostante questo, a proclami la maggioranza non si è mai risparmiata. Poi, quando c’è stato da passare ai fatti, per formulare la bozza del Piano del Mare è stata però assemblata una commissione di dieci saggi, a dimostrazione che quella del ministero del Mare era più una boutade. Con il Governo a fare da comparsa, e il Parlamento ridotto a mero spettatore. Come M5s condanniamo questo atteggiamento pilatesco del governo. Il Piano del Mare è fondamentale per tutto il nostro sistema marittimo, e la politica ha il dovere di “farlo suo” di tutelare l’interesse pubblico di fronte agli appetiti dei grandi colossi privati del settore. Non vorremmo che tutto resti confinato al lavoro dei saggi e che l’iter parlamentare del documento venga ridotto a un rapido pro forma. Auspichiamo che l’esecutivo non se ne lavi più le mani, e che da settembre cambi registro. In quel caso affronteremo la questione nel merito. Nel metodo, intanto, siamo decisamente fuori strada”. Così in una nota il deputato M5s Roberto Traversi, componente della comm. Trasporti alla Camera.