(ASI) Inutile lamentarsi dell’immigrazione cercando alibi: dobbiamo avere il coraggio a volte di fare “mea culpa”. Ci sono parti del mondo ove l’emigrazione e’ indotta anche dalla nostra politica internazionale. Le conseguenze dei provvedimenti restrittivi imposti dall’Occidente alla Siria a partire dal 2011 finiscono di fatto col complicare ed aggravare le condizioni di vita della popolazione locale, oggi sinistrata, come più volte evidenziato dalla Santa Sede nei consessi internazionali, in un quadro generale sempre più drammatico: il 90 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà e i siriani, negli ultimi quattro anni, hanno dovuto fare i conti con un incontrollato aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e con una sempre maggiore scarsità di acqua, elettricità e carburanti, peraltro nel contesto pandemico globale. Il nostro ministro Crosetto dovrebbe tener presente che anche l’Italia è complice di tutto questo. Prima di cercare fantasiosi colpevoli abbiamo ogni tanto l’umiltà di fare un nostro “mea culpa”. Così in una nota, Stefano Valdegamberi, Consigliere Regione del Veneto.
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