(ASI) Roma - "La proposta del M5S, formalizzata dal presidente Giuseppe Conte, contempla l'avvio di una riduzione progressiva del tempo di lavoro a parità di salario, in via sperimentale, nei settori a più alta intensità tecnologica. Per le migliorare la produttività e l'efficienza delle imprese che aderiranno si prevedono agevolazioni sotto forma di crediti d'imposta, incentivi legati alla creazione e allo sviluppo di nuove conoscenze, competenze distintive e all'acquisto di macchinari altamente innovativi, nonché esoneri contributivi per nuove professionalità altamente qualificate, soprattuto giovanili". Lo ha scritto il senatore e vicepresidente del M5S, Mario Turco, su Avvenire, parlando della sperimentazione della "settimana corta" in Italia.
"Il positivo esito della riduzione della settimana lavorativa su 4 giorni alla settimana - ha ripreso - richiede l'impegno delle istituzioni e delle parti sociali nel ricercare un punto di equilibrio tra interessi economici e sociali che, attraverso investimenti in formazione, innovazione e ricerca riesca a rendere competitive le imprese senza sacrificare la sfera sociale dei lavoratori". Nel suo intervento, Turco ha ricordato "il precedente del Fondo nuove competenze, istituito dal governo Conte II su input del M5S: una misura di politica attiva che, grazie all'aiuto dello Stato e dei fondi europei, destina una parte delle ore di lavoro alla formazione al fine di migliorare le competenze dei dipendenti senza tagli alla retribuzione, e che ha già coinvolto oltre 720mila lavoratori di 14.500 imprese".
"Prima dello scoppio del Covid-19, secondo l'Ocse, i nostri occupati lavoravano 1.719 ore l’anno, vale a dire 358,6 ore in più di quelli tedeschi e 196,5 in più dei francesi" ha rilevato ancora il parlamentare 5S. "Ciononostante, fra il 1995 e il 2020 in Italia la produttività media annua è cresciuta circa quattro volte meno di quella Ue-27, mentre fra il 1990 e 2020 gli stipendi medi annuali hanno subito una diminuzione del 2,9%; nello stesso periodo, in Germania e Francia gli stessi sono cresciuti - rispettivamente - del 33,7% e del 31,1%. L'esperimento condotto fra giugno e dicembre 2022 in Gran Bretagna su 2.900 lavoratori di 61 aziende è indicativo dei risultati che la 'settimana corta' può dare: aumento della produttività, dell'efficienza, miglioramento del benessere fisico dei lavoratori e, ultimo ma non meno importante, incremento dei risultati economici delle aziende".
Quella avanzata dal M5S, ha concluso Turco, è dunque "una proposta concreta e sostenibile che intendiamo portare avanti con determinazione in questa legislatura. Per continuare ad essere competitiva nel mondo, l'Italia deve basare la sua produttività soprattuto sullo sviluppo del capitale intellettuale".