(ASI) Cresce e si diffonde a macchia d'olio la mobilitazione popolare contro il "Green Pass" e, contro ciò che i manifestanti definiscono la pericolosa svolta antidemocratica in Italia.
Paese, dove i provvedimenti restrittivi voluti dai centri di potere sia politici sia industrial-sanitari sebrano essere andati ben oltre le disposizioni emanate dalla Unione Europea. Decisioni controverse, attuate nella UE solo in Francia ed Italia, il cui effetto è stato quello di limitare fortemente le libertà individuali e i diritti sanciti dalla Costituzione. Una deriva autoritaria negativa che un numero, sempre maggiore di italiani sempre meno tollera ed intende civilmente bloccare.
Da qui la mobilitazione crescente della gente che fa sentire chiaro e forte la propria voce di dissenso Per questo motivo, superando gli steccati partitici ed ideologici, una parte considerevole degli itlaliani, sfidando tutto e tutti, si è attivata per maniifestare ed è scesa in piazza in molte città, prime fra tutte Roma, Milano e Torino. Una nota stonata viene da settori del giornalismo. Mezzi di comunicazione che si ostinano a non dare spazio alcuno a notizie di evidente interesse pubblico, come le iniziative popolari in questione. Al contrario, spesse volte danno una rappresentazione dei fatti non corrispondente alla realtà, quando mettono in risalto solo gli aspetti negativi o marginali. Nonostante ciò la protesta è ben lontano dall'esaurirsi, Prova ne sia per esempio dall'1 settembre, in occasione dell'entrata in vigore di ulteriori misure coercitive, si prevedono blocchi e manifestazioni nelle principali stazioni italiane.