(ASI) Scorrendo il sito dell’ Agenzia europea per i medicinali (EMA) si legge che il suo ruolo è quello di garantire la valutazione scientifica, la supervisione e il controllo della sicurezza dei medicinali per uso umano e veterinario nell’UE.
È chiamata a proteggere e promuovere la salute dei cittadini e degli animali valutando e monitorando i medicinali all'interno dell'Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE). I suoi compiti principali consistono nell'autorizzare e monitorare i medicinali nell'UE. L'EMA dispone di sette comitati scientifici e vari gruppi di lavoro, cui partecipano migliaia di esperti di tutta Europa. Insomma un bel carrozzone da mantenere. Si apprende inoltre che l’EMA addebita tariffe per le domande di autorizzazione all'immissione in commercio e per variazioni e altre modifiche alle autorizzazioni all'immissione in commercio, nonché tariffe annuali per i medicinali autorizzati. Esempi di tariffe di base correnti, si possono apprendere visitando la "Nota esplicativa di carattere generale delle commissioni dovute al Agenzia Europea per i Medicinali” (di cui alleghiamo il link*).
Le cifre sono esorbitanti, basti pensare che la sola domanda di autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale arriva fino alla modica cifra di € 296.500, tariffe che vengono adeguate ogni anno in base all’inflazione. Ma come funziona la procedura di immissione di un farmaco sul mercato? la risposta è semplice: le aziende farmaceutiche presentano un’unica domanda di autorizzazione all’EMA. Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) o il comitato per i medicinali veterinari (CVMP) dell’Agenzia effettua una valutazione scientifica sulla domanda e fornisce alla Commissione europea un parere relativo al rilascio o non rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Sarà poi la Commissione europea a rilasciare l’autorizzazione centralizzata all’immissione in commercio è valida in tutti gli Stati membri dell’UE. Andando a fondo si scopre che il budget 2020 dell’EMA, come scrive Mario Giordano nel suo libro (Sciacalli, virus, salute e soldi; Mondadori) pari a 358 milioni di euro è sostenuto per 307 milioni (84%) da Big Pharma.
Si tratta delle tariffe e procedure inerenti le domande di autorizzazione all'immissione in commercio dei farmaci. Se per assurdo Big Pharma smettesse di pagare, l’EMA fallirebbe. La cosa incredibile che grazie ai milioni versati, Big Pharma ha il privilegio di partecipare alle riunioni dell’EMA tramite un proprio avvocato. Anche per il vaccino Covi-19 il parere positivo è passato attraverso l’EMA, e la Commissione europea ne ha poi rilasciato l’autorizzazione. Emerge quindi un altro aspetto importante della UE. Oltre ad imporre regole e vincoli di bilancio agli Stati aderenti gestisce anche le autorizzazioni all'immissione in commercio dei farmaci.
Questo è il probabile motivo per il quale l’UE non vuole altri vaccini come quelli russo. Inoltre non è un caso se l’EMA in oltre vent’anni ha autorizzato 975 nuovi farmaci, mentre quelli bocciati si contano sulle dita di una mano (cinque nel 2018). La domanda viene spontanea: "ci può essere trasparenza se l’EMA controllore che autorizza sostiene l’84% del bilancio con i milioni che riceve dal controllato Big Pharma?”
Lo dichiara in una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).
Note Link delle commissioni dovute all’EMA da Big Pharma: