(ASI) “Sull’arresto dei tre commercialisti vicini alla Lega, Salvini deve chiarire e non nascondersi dietro generiche frasi di circostanza. La vicenda sotto inchiesta risale al periodo in cui Formigoni era Presidente della Regione Lombardia, quando un capannone industriale a Cormano, in pochi mesi, vide raddoppiare il suo valore di vendita, da 400 a 800mila euro, con la differenza che il secondo compratore, la Fondazione “Lombardia Film Commision”, era una società partecipata della Regione stessa.
I magistrati sospettano che dietro all'affare si potesse nascondere un'operazione di riciclaggio di denaro. Le accuse andranno ovviamente appurate, o meno, dai Tribunali, ma quello che sembra emergere è un sistema collusivo orchestrato dai tre indagati, Alberto Di Rubba (commercialista revisore contabile del gruppo della Lega in Senato), Andrea Manzoni (suo omologo alla Camera) e Michele Scillieri (altro commercialista nel cui studio milanese nel 2017 era domiciliata la “Lega Salvini premier). Starà ora alla magistratura chiarire, definitivamente, i contorni di questa opaca vicenda e a Salvini spiegare perché si circonda di questi personaggi”, così in una nota Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.