(ASI) “La relazione del Copasir sull’app Immuni contiene rilievi importanti sia di natura tecnica che politica sui rischi per la sicurezza nazionale e per i dati personali dei cittadini nel percorso di adozione dell’app per il contact tracing sono avvenuti troppi errori procedurali, non ancora sanati nel decreto di definizione dell’applicazione, non conosciamo i dettagli sull’aggiudicazione, e il ministero della Salute non ha ancora diramato i criteri necessari all’immissione dei dati sanitari.
Lo dichiara in una nota il responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia, deputato Federico Mollicone.
La vicenda della scelta discrezionale su Bending Spoons, ancora da chiarire, sta assumendo contorni inquietanti e grotteschi con il rimpallo di responsabilità fra il ministro Pisano e la task force.
Pisano, per ora, ci ha dato solo una “cornice”: vanno, invece, definite con chiarezza le “regole del gioco”, ovvero le caratteristiche, il funzionamento, le misure a salvaguardia dei diritti dei cittadini, i criteri in caso di positività, da emanare prima dell’uso da parte dei cittadini. Va, inoltre, rafforzato il sistema di vigilanza sulla presenza di operatori internazionali che possa accedere ai dati raccolti.
Ricordiamo che le leggi cinesi sulla sicurezza nazionale obbligano, cittadini e organizzazioni a fornire supporto e assistenza alle autorità militari di pubblica sicurezza e alle agenzie di intelligence e nell’azionariato di Bending Spoons sono presenti capitali cinesi. Un rischio geopolitico che va letto con la licenza di natura MPL 2 dell’app, che consente - rispetta una, ad esempio, di tipo GPL - di mantenere il controllo da parte dei soggetti aggiudicatari sulla circolazione successiva dell’app, su cui, però, non è possibile avere contezza perché a dispetto dei comunicati stampa sulla trasparenza dell codice open source, non è stato possibile rinvenire in alcun atto: non solo il codice, ma nemmeno le condizioni di licenza.
La convenzione con Sogei, che si occuperà della gestione dei dati e dell’app, non è ancora stata siglata. L’app sarebbe dovuta partire entro fine maggio ma, va riconosciuto, è ancora in stato embrionale e, come spesso abbiamo sottolineato, se non inserita in una strategia più ampia con tamponi e tracciamento manuale, perde di utilità.”