(ASI) "A Cassino i carabinieri hanno eseguito ieri cinque misure cautelari a carico di esponenti delle famiglie di origine nomade Di Silvio e De Silva. Provvedimenti disposti nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione di una ricca piazza di spaccio da parte della criminalità di origine nomade, arrivata ad eseguire aggressioni e anche tentativi di omicidio nei confronti di spacciatori autonomi che non sottostavano alle regole del clan.
Da tempo sono molte le indagini svolte su tale fronte nella città martire, dove i Di Silvio e altri gruppi a loro collegati gestiscono un traffico di droga all'apparenza con modalità mafiose, dedicandosi anche all'usura e alle estorsioni. Sfruttano il potere di intimidazione che deriva dal loro nome, generando una diffusa situazione di insicurezza in diverse aree della città. Tali famiglie sono inoltre in stretti rapporti con i Di Silvio di Latina, tanto da aver in passato dato rifugio a latitanti in fuga dal territorio pontino. E la criminalità nomade del capoluogo pontino è legata a doppio filo ai Casamonica di Roma. Senza contare quello che, con gli Spada, ad Ostia è diventato un vero caso nazionale. I clan di origine nomade, dopo aver messo radici in diversi centri del Lazio, si muovono dunque in un contesto regionale, stanno aumentando il loro potere, siedono al tavolo con i referenti delle organizzazioni mafiose storiche e sono spesso ritenuti a loro volta un'associazione di stampo mafioso, come è stato sostenuto dagli inquirenti per i Casamonica e gli Spada a Roma e per i Di Silvio di Campo Boario a Latina. Sarebbe a questo punto auspicabile che la stessa Antimafia accendesse un faro su Cassino e sugli altri centri della provincia di Frosinone dove la criminalità di origine nomade si è resa protagonista anche di terribili episodi di violenza. E allo stesso tempo ritengo utile la creazione di una cabina di regia tra la Dda di Roma e le Procure di Latina, Frosinone e Cassino per uno scambio costante di informazioni e un monitoraggio attento di tali clan, al fine di rendere ancor più incisiva l'azione di contrasto". A dichiararlo l'onorevole Raffaele Trano, presidente della Commissione finanze alla Camera.