(ASI) “Lo stop prolungato al settore della meccanica agricola aggrava la situazione di difficoltà nelle campagne dove alla mancanza di lavoratori per i raccolti si aggiungono le difficoltà per le forniture di macchine, attrezzature e ricambi agricoli necessari per la lavorazione nei terreni”.
E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che chiede al piu’ presto i voucher per il settore e di riaprire la meccanica agricola come hanno già fatto molti Paesi.
Per garantire l’approvvigionamento alimentare - sottolinea Prandini - la meccanizzazione diventa una scelta necessaria in questo momento in cui è venuto a mancare l’apporto lavorativo di molti degli stagionali stranieri che ogni anno arrivavano dall’estero garantendo ¼ delle giornate lavorative nei campi, a causa del blocco delle frontiere. Le imprese agricole – continua Prandini – necessitano di macchine, attrezzature e ricambi per arare il terreno, seminare, mantenere sane le colture, irrigare e raccogliere ma anche per dar da mangiare agli animali, mungere e conservare il latte.
Sul piano nazionale è necessario però subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne afferma il presidente della Coldiretti nel precisare che l’Italia non ha bisogno di posizioni ideologiche o di scorciatoie, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l’agricoltura e la produzione alimentare. Secondo l’analisi della Coldiretti quasi 1/3 dei lavoratori stagionali agricoli che veniva in Italia temporaneamente lavorava in sole 6 province e quelle che registrano i valori assoluti più elevati sono Bolzano (6%), Verona (5%), Foggia (5%), Latina (4%), Trento (4%) e Cuneo (4%) dove i voucher rappresentano l’unico realistico strumento per intervenire concretamente.
Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro” precisa Prandini nel sottolineare che si tratta di piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo.
In pochi giorni sono giunte migliaia di richieste di cittadini italiani in difficoltà e tra questi per le difficoltà dell’industria, del turismo e di api settori del commercio – rileva la Coldiretti – molti beneficiano di un ammortizzatore sociale che perderebbero se fossero assunti nei campi. E per questo che –conclude la Coldiretti - servono in voucher limitatamente a certe categorie e solo strettamente per il periodo di emergenza del coronavirus al termine del quale è auspicabile la ripresa del mercato del lavoro.