(ASI) Roma - "I dati che ci vengono dall'Istat sulla lettura in Italia ci forniscono un quadro assolutamente disastroso che ci lascia pensare che sconteremo dei gravi danni, soprattutto per il futuro, in termini di qualità della nostra società.
E per questo motivo, sin dall'inizio della legislatura, Fratelli d'Italia ha depositato una precisa proposta di legge nel merito. Negli ultimi vent'anni abbiamo conosciuto un ulteriore arretramento giungendo al 60 per cento di italiani che non legge libri. I lettori che dichiarano di leggere più di tre libri all'anno sono appena l'85 per cento, mentre soltanto il 13 per cento legge più di un libro al mese, i cosiddetti lettori forti, che sono rappresentati principalmente dagli uomini che hanno un'età superiore ai cinquantacinque anni e - ulteriore nota di merito per le donne - dalle donne di tutte le età. C'é necessità di una politica culturale per allargare il perimetro sociale dei lettori ampliando un mercato in cui editori e librai possano prosperare. Nel 2017 gli editori attivi erano 1.459, divisi in piccoli, medi e grandi editori: l'85 per cento di tali editori pubblica meno di 85 opere all'anno; il 31 per cento sono medi editori, cioè coloro che pubblicano dalle undici alle cinquanta opere l'anno; appena il 15 per cento è costituito da grandi editori. Noi di Fratelli d'Italia ci sentiamo particolarmente vicini ai piccoli e medi editori, alle librerie indipendenti, ai librai, cioè a tutti quei soggetti il cui fatturato è soprattutto il risultato della passione: pertanto proseguiremo la nostra battaglia a sostegno di questo settore perché siamo convinti della passione per la cultura, che è quel frammento di eternità che ci aiuta a vivere. Per queste ragioni abbiamo dato il nostro voto favorevole al disegno di legge approvato in Senato a sostegno della lettura, e siamo orgogliosi di poter affermare che molti punti presenti nel disegno di legge che avevamo presentato alla Camera sono stati ripresi ed inseriti all'interno del ddl divento legge con il voto di Palazzo Madama". E' quanto dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Antonio Iannone.