In particolar modo è il servizio residenziale, sulla cui gestione la Procura di Reggio Calabria ha avviato un’inchiesta nel settembre scorso, a rappresentare un vulnus dell’intero settore con un’anomala quanto illegale gestione mista pubblico-privata. Sin dagli inizi degli anni ‘90, dopo la chiusura del manicomio di Reggio Calabria, infatti il servizio residenziale è stato gestito direttamente dall’ASP insieme a delle cooperative sociali, cui sono stati affidati il servizio alberghiero e quello di riabilitazione. L’evoluzione normativa ha reso ben presto però questa forma di gestione illegale, tanto è che già dal 2008 si iniziò a ragionare su un percorso di accreditamento delle strutture, per estromettere di fatto l’ASP dalla gestione. Ma dal 2008 ad oggi nulla è stato fatto, lasciando non solo le strutture e i lavoratori in un clima di eterna incertezza, ma arrivando anche al blocco dei ricoveri, con le gravi conseguenze che ben si possono immaginare per i pazienti psichiatrici, per le loro famiglie e per l’intera collettività.
Dopo diverse mobilitazioni nel novembre scorso si è arrivati a un accordo con l’allora Commissario alla Sanità Massimo Scura, che emise il DCA 221 con il quale si stabiliva un iter per arrivare alla riorganizzazione della Rete psichiatrica territoriale e quindi a questi agognati, dalle società gestrici, accreditamenti. Ma i cambi al vertice della struttura commissariale, l’ulteriore commissariamento dell’ASP 5 e soprattutto l’assenza di notizie riguardo il procedere degli step indicati dal DCA di Scura, hanno fatto ripiombare i lavoratori in uno stato di forte preoccupazione.
Per questi motivi i lavoratori delle strutture, Usb, CooLaP e i familiari dei pazienti torneranno a manifestare e rivendicare rispetto e dignità.
Noi lo diciamo chiaramente: nello scegliere tra gestione pubblica e privata non ci avremmo pensato due volte. Per noi i servizi fondamentali devono rimanere sotto una gestione pubblica, a partire da quelli vitali coma la sanità, perché la salute e il benessere dei cittadini non possono essere oggetto di business. Per questo avremmo preferito manifestare per vedere questi lavoratori, che da tantissimi anni ormai si occupano con competenza e professionalità di un settore delicatissimo, transitare nei ruoli regionali e il servizio gestito direttamente dall’ASP. Certo il degrado in cui versa proprio l’ASP reggina non è il migliore sponsor per le gestioni pubbliche, ma non possiamo e non vogliamo accettare che l’alternativa alla malagestione sia il privato: l’unica alternativa è la buona gestione, aperta a quel controllo popolare, a quelle forme di partecipazione che stanno alla base del progetto di Potere al Popolo!
Ciononostante comprendiamo bene le preoccupazioni di questi lavoratori e conosciamo purtroppo altrettanto bene le difficoltà del settore psichiatrico nella nostra città, quindi non possiamo che partecipare al presidio davanti all’Asp e rilanciare l’invito a farlo, perché questa non è solo una battaglia degli operatori delle strutture o dei familiari dei pazienti, ma è una battaglia di civiltà a cui non ci si può sottrarre.". È quanto dichiara in una nota Potere al Popolo - Reggio Calabria.